Balottine di Pollo Mediterranee
ingredienti x 4 persone
2 petti di pollo interi
2 sottilette
500gr pomodorini pachino
100gr olive taggiasche
2 filettini di acciuga sott’olio
basilico
1 aglio
olio/sale/pepe
1 cucchiaio di capperi
Tagliare a metà il petto di pollo orizzontalmente e metterlo tra due fogli di pellicola trasparente. Batterlo bene fino a farlo diventare dello spessore di 2/3mm. Scaldare un cucchiaio d’olio in una padella, scioglierci le acciughine dentro e versare i pomodori tagliati in quattro, l’aglio, saltare finché non appassiscono leggermente. Aggiungere le olive e il basilico. Far tirare bene la salsina senza far sciogliere eccessivamente i pomodorini. Deve risultare abbastanza densa, non acquosa. Togliere lo strato superiore di pellicola da pollo, accertandosi che la pellicola inferiore non sia forata. Mettere ½ sottiletta al centro, un cucchiaio di salsa mediterranea preparata in precedenza e chiudere. Facendo attenzione a non far fuoriuscire il ripieno, tirare i lembi della pellicola e chiuderli formando una palla. Chiudere bene assicurandosi che sia ben sigillato. Per essere più sicuri si può applicare un altro strato di pellicola e chiudere nuovamente. Metterli in acqua bollente e cuocerli per 7/8 min circa. Scolare e far intiepidire. Togliere la pellicola e ripassarli leggermente in padella con un po’ d’olio per dargli la doratura. Aggiungere la salsa restante di pomodorini, e se occorre, allungarla con ½ bicchiere d’acqua.
Valentina
Filietto di baccalà su crema di patate rosse
Ho deciso di preparare un piatto particolare, un cavallo di battaglia del nostro locale. Un filietto di baccalà ripassato in farina di polenta e scottato in padella con una foglia di alloro, lasciato cuocere con latte. Il tutto accompagnato da una crema di patate americane con sapori di olive leccine e sapori di timo (patate lesse, passate, fatte come un purè con l’aggiunta delle olive sminuzzate). Infine impiattato a forma di castelletto e condito con un filo di olio extravergine d’oliva. È un piatto molto delicato poiché andiamo ad utilizzare un baccalà pregiato e molto intenso.
da Taste of Roma
piatto preparato e descritto dallo Chef:
Antonio Putignano
del ristorante
“La Buon’Ora” di Roma
Spaghetti con fasolari e tartufi su crema di piselli
Io cucinerei gli spaghetti molto semplicemente con una crema di piselli, piselli novelli o congelati, li scottiamo li sbianchiamo in acqua bollente per un minuto e li scoliamo. Frulliamo i piselli con un minipimer assieme ad un filo d’olio e una manciata di pepe affumicato. Quindi dopo aver preparato la base per il nostro piatto, cuociamo gli spaghetti e li andiamo a mantecare con dei fasolari e tartufi crudi con un filo d’olio e del pepe di Szechuan. Il pepe di Szechuan è molto prezioso, è un pepe che si ricava dall’omonima regione e si estrae dal fiore della pianta. Mantechiamo il pepe nella padella con pasta, fasolari e tartufi assieme a del cacio ricotta pugliese grattato. Un piatto veloce e molto buono da gustare.
da Taste of Roma
piatto preparato e descritto dallo Chef:
Antonio Putignano
del ristorante
“La Buon’Ora” di Roma
Antonio Putignano a Taste of Roma
eccovi due ricette da Taste of Roma
due piatti preparati e descritti dallo Chef:
Antonio Putignano
del ristorante
“La Buon’Ora” di Roma
Spaghetti con fasolari e tartufi su crema di piselli
Io cucinerei gli spaghetti molto semplicemente con una crema di piselli, piselli novelli o congelati, li scottiamo li sbianchiamo in acqua bollente per un minuto e li scoliamo. Frulliamo i piselli con un minipimer assieme ad un filo d’olio e una manciata di pepe affumicato. Quindi dopo aver preparato la base per il nostro piatto, cuociamo gli spaghetti e li andiamo a mantecare con dei fasolari e tartufi crudi con un filo d’olio e del pepe di Szechuan. Il pepe di Szechuan è molto prezioso, è un pepe che si ricava dall’omonima regione e si estrae dal fiore della pianta. Mantechiamo il pepe nella padella con pasta, fasolari e tartufi assieme a del cacio ricotta pugliese grattato. Un piatto veloce e molto buono da gustare.
Filietto di baccalà su crema di patate rosse
Ho deciso di preparare un piatto particolare, un cavallo di battaglia del nostro locale. Un filietto di baccalà ripassato in farina di polenta e scottato in padella con una foglia di alloro, lasciato cuocere con latte. Il tutto accompagnato da una crema di patate americane con sapori di olive leccine e sapori di timo (patate lesse, passate, fatte come un purè con l’aggiunta delle olive sminuzzate). Infine impiattato a forma di castelletto e condito con un filo di olio extravergine d’oliva. È un piatto molto delicato poiché andiamo ad utilizzare un baccalà pregiato e molto intenso.
Una scampagnata in città
Cornice d’eccezione per il primo festival di Campagna Amica: la vallata del Circo Massimo a Roma, dal 27 al 30 Settembre. L’evento “Cibi d’Italia” racconterà ai consumatori il valore autentico delle produzioni agricole italiane: il cibo, il territorio, il saper fare, le tradizioni locali. Dalle malghe ai tavolieri, dai pascoli alle vallate, dall’agricoltura al cibo nel piatto: buono ma soprattutto sano, nel rispetto della sicurezza alimentare, ambientale e di tipicità. Insomma oltre 200 tra aziende e produttori provenienti da 19 regioni, esporranno e venderanno il meglio della produzione agroalimentare rigorosamente Made in Italy. Risposta all’omologazione alimentare e culturale che la globalizzazione impone. Tutto e di più visitabile sul sito della Fondazione Campagna Amica, una realtà che da anni è impegnata nella divulgazione e promozione di temi come vendita diretta, turismo agroalimentare ed ecosostenibilità. Non perdetevi questa meravigliosa occasione: ingresso gratuito, paesaggio meraviglioso, assaggi rigorosamente doc e dop, tornerete a casa con i profumi dell’orto e della frutta, con i sapori dimenticati, e il piacere delle “chiacchiere di una volta” di un vivere più civile tra gli uomini, per star bene nel fisico e nella mente.
Ivana
IL CACIO IN TAVOLA
I formaggi amano i contrasti, sicché, a volte si trovano avvolti in erba cipollina o impanati con frutta secca, uvetta e melange di pepe. L’incontro con spezie e ingredienti dolci, esalta gli aromi nascosti del formaggio. In un menù di soli formaggi potete sbizzarrivi tra tantissimi prodotti.
In primis i latticini: qualche cestino di ricotta servito con delle ciotoline di miele accanto; delle mozzarelline o burratine, di bufala e non, accompagnate con tazze piene di pomodorini e ciuffi di basilico. Un tagliere di formaggi dal sapore più deciso accompagnati da piccoli bicchierini con marmellate agli agrumi, alle pere e al peperoncino, composte di cipolle e chatney. Cubetti di formaggi dal taglio più morbido, come le caciottine, insieme a un cestino di pere piccole. Tagli di Gorgonzola e Roquefort serviti su piatti con al centro chicchi d’uva e noci sgusciate. Si potrebbe continuare all’infinito. Ricordate sempre di fare un piccolo angolo con delle insalatine miste e spicchi di mela, aiutano a colorare la tavola, a compensare le calorie del formaggio e a pulire la bocca per gustare meglio i sapori tra un formaggio e l’altro. Il cestino del pane che accompagna il formaggio deve essere rigorosamente misto: pane bianco e nero, alle olive e alle noci; piccoli quadrotti di focaccia bianca; grissini e tarallini salati; fogli di carta musica e …così via. La tavola deve essere rustica e raffinata: preferiamo tovaglie di lino tinta unita, taglieri di legno e cestini in vimini, foglie di vite da poggiare sulla tavola o intorno ai cestini. Scegliamo la giusta illuminazione, non troppo forte, con qualche candela poggiata qua e là, contornata da fili di paglia.
Ivana
guarda la scheda dei formaggi
CACIO E VINO
Il formaggio ama preferibilmente i vini rossi e un po’ fruttati. Ma non disdegna i bianchi ben strutturati. Ad eccezione dei latticini che si sposano meglio con vini bianchi dal profumo leggero. Sugli abbinamenti formaggio vino si potrebbe dissertare per ore, noi invece nello stile di MadamaRicetta vi offriamo un breve elenco.
Formaggi freschi e latticini o formaggi caprini giovani e formaggi a pasta dura non cotta: vini bianchi, dal profumo leggero, rotondi, mediamente freschi, o vini rossi giovani, non molto impegnativi, dal profumo leggero, moderatamente morbidi e moderatamente freschi.
Formaggi a pasta molle o formaggi a pasta dura, cotta, ma poco stagionati: vini rossi di buon corpo e buona personalità, con dei profumi abbastanza intensi, moderatamente morbidi a temperatura ambiente, abbastanza tannici.
Formaggi a pasta dura cotta, molto stagionati, o caprini stagionati: vini rossi maturi, ricchi di profumi, di grande struttura meglio se invecchiati, dal profumo abbastanza intenso, molto equilibrati, sapidi, giustamente tannici e caldi.
Per esempio…
Latticini (pinot grigio, verdicchio, oggi amati anche con la birra cruda). Formaggi di media stagionatura a pasta molle (taleggio, quartirolo, caprino, caciotta) con (Marzemino del Trentino, lago di Caldano, Merlot delle grave del Friuli, Cirò). Asiago, provolone, montasio (Dolcetto d’Alba, Valpolicella, Chianti, Aglianico del Vulture, Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese o del Friuli). Quando si può, abbinate vini e formaggi della medesima regione: Parmigiano con Sangiovese di Romagna; pecorino sardo con un rosso Cannonau; pecorino toscano con il Chianti, caciotta stagionata marchigiana con la lacrima di Morro d’Alba; Il caciocavalo campano conl’Aglianico e così via.
Per abbinamenti insoliti provate il passito per i formaggi stagionati, e il vino bianco muffato (se non lo conoscete vale la pena di provarlo), è ottimo soprattutto con i formaggi forti di capra, gorgonzola o roquefort.
Ivana
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