Archivi del mese: settembre 2012

CROSTINI AI FUNGHI


ingredienti per 4 persone

250 g di porcini (o piccoli funghi di bosco)
1 spicchio di aglio
1 ciuffo di prezzemolo
4 fette di pane casereccio, anche integrale
100 g di Fontina, a fette sottili
olio e.v.o., sale, pepe

 

 
 

 

Pulire con cura i funghi strofinandoli delicatamente con un panno umido per eliminare eventuali residui di terra e recidere le estremità del gambo; sciacquarli velocemente sotto l’acqua corrente, tamponarli con carta assorbente e affettarli. Sbucciare e tritare grossolanamente l’aglio, rosolarlo in 4 cucchiai di olio insieme con i funghi per 4-5 minuti; abbassate la fiamma, salare e proseguire la cottura per altri 10 minuti circa. Pepare e cospargere di abbondante prezzemolo. Nel frattempo dividere le fette di pane in due, mettere sopra le fette di fontina e passare in forno caldo a 220 °C per 3-4 minuti, il tempo necessario per lasciar fondere il formaggio, quindi sfornare, aggiungere i funghi. Vanno serviti caldi.
MadamaRicetta

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In caciaia

Buona cucina a Livorno. Ecco il ristorante che fa per voi: “in caciaia” di Rosario Costanzi.
Nello storico quartiere di Antignano, a due passi dagli scogli di Livorno, nella suggestiva piazzetta Castello trovate tavoli all’aperto posti davanti ad una grande lavagna, dove con gessetto bianco, sono elencati i piatti del giorno. Rosario vi accoglie con cortesia descrivendo qualche piatto e i pesci che è riuscito ad acquistare, in giornata, dai pescatori di Antignano e dalle pescherie del porto vecchio. La cucina e’ ottima, tipica della costa tirrenica e della tradizione livornese in particolare (pesce di scoglio e frutti di mare, cacciucco). Ma anche nelle pietanze ispirate ad altre regioni, lo chef non manca di stupire, come gli spaghetti alle acciughe e finocchietto selvatico. Ottimi anche i piatti con nuove contaminazioni come le cozze ripiene o gli gnocchi con cernia e zucchine. Per finire, delizioso il dolce di ricotta briaca al rum. Nonostante sia sempre pienissimo, il servizio è buono e veloce, i piatti variano tra i 10€ e 12€, se passate da Livorno fate una puntatina, ma non dimenticate di prenotare: come dice il suo nome il ristorante “in caciaia” è sempre un po’ affollato.
Ivana Santomo
TRATTORIA IN CACIAIA | V. BAGNI 38 – LIVORNO (LI) tel 0586 580403

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Plachutta

 
Non si può passare da Vienna e non andare da Plachutta, ormai  fa parte della città come il Stephansdom, il fascino antico della ruota panoramica del Prater o il bacio di Klimt. Io invece non lo conoscevo e ci ho sbattuto il naso. Ebbene sì! Avevamo detto niente guide, niente TripAdivisor, passeggiamo per la città e godiamoci il centro senza ossessionarci con: i posti consigliati, i luoghi da non perdere. Vienna è così bella che non ha bisogno di parole. I segni del perduto impero sono in ogni cosa, con particolare eleganza. Le sinfonie di Mozart, Schubert e Beethoven ti accompagnano attraverso strade e palazzi che conservano la magia delle epoche d’oro. Al contempo è una città giovane e briosa, dove tradizione e innovazione si mescolano. I locali pieni di viennesi che si godono il tempo libero, chiacchierando davanti ad un caffè ed una fetta delle deliziose torte viennesi.
Insomma, immersi in questa atmosfera e persi per le vie del centro, cercavamo un ristorantino. Arrivati davanti a Plachutta, ci ha incuriosito quell’andirivieni veloce dei camerieri, le bellissime pendole di rame fumanti, poggiate sui tavoli dei commensali e la loro espressione estasiata quando portavano il cibo in bocca. Giriamo l’angolo e davanti alla porta troviamo un gruppetto di persone in fila. La prenotazione era d’obbligo. Fissiamo per le 21, e torniamo a bighellonare per la città.
Due ore più tardi siamo pronti per la nostra esperienza culinaria. Entrando, dalle fotografie alle pareti, scopriamo che molti ospiti internazionali, tra cui numerose personalità della cultura, dell’economia, della politica e dello spettacolo, avevano visitato il ristorante. Ordiniamo il Tafelspitz, tipico piatto viennese, un bollito di manzo servito con salsine e patate, dei crostini di pane nero sui quali spalmare il midollo, ancora fumante, cotto nel brodo. Ci concentriamo sulla cena, quel pezzo di bollito tenero, succoso, saporito, non consente distrazioni. Alla fine gustando una fetta di sacher torte scopriamo che lo chef Plachutta, ormai di fama internazionale, è considerato il miglior ambasciatore della cucina unica viennese ed è autore del libro di cucina austriaca di maggior successo.
Gault Millau lo ha nominato chef dell’anno 1991 e solo un anno più tardi, nel 1992, gli ha assegnato tre cappelli. Nello stesso anno ha ricevuto la lettera “A” del “Gourmet Trophee” austriaco. Nel 1993, Ewald Plachutta si è guadagnato anche una stella Michelin.
Per una recensione, che dire: ottima qualità dei cibi, sia per le materie prime che per la cottura, grande cortesia e competenza del personale, prezzi tutt’altro che proibitivi, 30/35 €. Prenotazione obbligatoria.
Ivana Santomo
Plachutta Wollzeile
Wollzeile 38 – 1010 Wien
Tel.: 01/512 15 77

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Cena per 2: il cielo lo ha messo VAN GOGH

GNOCCHETTI ROSE’, INVOLTINI DI PESCE SPADA, TORTINO AL CIOCCOLATO E PEPERONCINO
 

Era una serata di fine settembre del 1888, intorno alle 22.30, Vincent Van Gogh era sulla riva del Rodano, nei pressi della cittadina francese di Arles. Aveva da poco finito di dipingere il paesaggio che si trovava a sud-ovest, una veduta del fiume con le luci del paese sullo sfondo, e all’improvviso decise di ruotare il cavalletto. Alle sue spalle, verso nord, si stagliava l’Orsa Maggiore, che scelse come soggetto per il cielo e che raffigurò sulla tela in due fasi, intervallate tra loro da una pausa di qualche decina di minuti. Il risultato finale fu Notte stellata sul Rodano, uno dei suoi capolavori. A svelare quei momenti del solitario lavoro dell’artista è stato un astrofisico italiano, Gianluca Masi, che studiando la disposizione delle stelle nel quadro è riuscito a ricostruire con straordinaria precisione la data e le fasi della sua realizzazione.
Per Vincent Van Gogh la pittura di notte fu una vera sfida che lo incuriosì a tal punto da spingerlo a riprodurre anche lo scintillio della luce artificiale dei lampioni, considerata una novità per il periodo, riflessa nelle acque del fiume. In tutti i suoi dipinti a tema notturno (Caffè Terrace di notte – La notte stellata), è evidente  l’importanza che egli attribuì a catturare i colori brillanti del cielo, della luna e delle stelle.
Nella pittura olandese c’è una lunga e radicata tradizione di scene al chiaro di luna, ma nessun artista aveva mai rappresentato così intensamente il senso di maestà e di mistero dell’universo. E poi in basso, in primo piano, si scorgono due innamorati che passeggiano sulle rive del fiume. Un appuntamento sotto una coltre di stelle stagliate nei mille blu del cielo, il profumo fresco della notte, il rumore dell’acqua che scorre, ingredienti di un piatto da consumare rigorosamente in due.
Notte stellata sul Rodano, non evoca afrodisiache prelibatezze, bensì un cibo semplice negli elementi,  sofisticato al palato e foriero di intriganti atmosfere.


GNOCCHETTI ROSE’

Ingredienti per due persone
250 g di patate vecchie a pasta gialla
60 g di farina (circa: dipende dall’acqua contenuta dalle patate)
1 uovo piccolo
50 g polpa di ricci
2 cucchiai di vino rosè
4 pomodorini, basilico
scorza di limone, zucchero di canna
olio e.v.o. q. b., sale e pepe 
Bollire le patate con la buccia e ancora calde sbucciarle e passarle allo schiacciapatate. Raccogliere il passato in  una ciotola, aggiungere la farina, l’uovo e un pizzico di sale, impastare e fare dei filoncini, da cui ricavare dei piccoli gnocchetti, passarli sui rebbi di una forchetta e tuffarli in acqua salata in ebollizione, insieme a dei fagiolini  fatti a piccoli pezzetti e messi a cuocere in precedenza  per qualche minuto. Quando gli gnocchi verranno a galla, scolarli e mantecarli in una padella con una salsina ottenuta  passando al mix polpa di ricci, vino rosè ed olio. In una piccola placca disporre dei pomodorini tagliati a metà e conditi con un pizzico di sale e di zucchero di canna, un filo d’olio e una grattata di scorza limone, mettere in forno a 150 ° per circa sette minuti. Decorare il piatto con i pomodorini passato al forno foglie di basilico ed una generosa spolverata di pepe.
Più veloce: acquistate una confezione di gnocchetti piccoli già pronti

INVOLTINI DI PESCE SPADA

Ingredienti per due persone
150 g pesce spada a fettine sottili
100 g mollica di pane in cassetta
50 g parmigiano grattugiato
300 g gamberetti freschi
1 arancia, 1 limone
alloro, basilico, prezzemolo
olio, sale e pepe
Fare delle fettine molto sottili con il pesce spada, metterle tra due fogli di carta forno e se è il caso batterle. Preparare un pesto mettendo nel bicchiere del mix:  basilico, prezzemolo , succo di limone, mollica di pane, olio, sale e pepe e dopo avere mixato aggiungere del parmigiano grattugiato. Portare ad ebollizione dell’acqua dove tuffare per qualche minuto i gamberetti, sgusciali e mischiali delicatamente al pesto, aggiustare di sale e pepe. Procedere facendo degli involtini con le fettine di pesce spada ed il  pesto con i gamberetti, steccali intervallando foglie di alloro. Passare lo stecco nella farina e in una padella con un filo d’olio fare dorare gli involtini, a mezza cottura sfumare con succo di arancia salare e pepare e fare finire di cuocere.

TORTINO AL CIOCCOLATO E PEPERONCINO

Ingredienti per due persone
80 g di cioccolato fondente a pezzetti
35 g di burro morbido a pezzetti
1 uovo
40 g di zucchero semolato
½ cucchiaino di polvere di peperoncino rosso, forte
15 g di moscato
cacao in polvere per decorare
Tritare il cioccolato a pezzettoni, unire il burro e in un pentolino sciogliere a bagnomaria e mettere da parte. Montare a neve l’albume e mettere da parte in frigorifero. In una ciotola versare il tuorlo e lo zucchero e montare con una frusta elettrica, incorporare il cioccolato fuso e mescolare dall’alto verso il basso con una leccapentole. Aggiungere al composto la polvere di peperoncino, il moscato e mescolare per qualche minuto, a questo punto incorporare l’albume montato a neve, amalgamando delicatamente dal basso verso l’alto. Foderare con carta forno bagnata e strizzata  due stampini, versare il composto e cuocere in forno a 180° per 15 minuti. A cottura ultimata spegnere il forno e lasciarli ancora all’interno per alcuni minuti. Sfornare fare raffreddare estrarre le tortine dagli stampini e cospargerli di polvere di cacao amaro.

 

LA SPESA
stampa la lista della spesa

TABELLA DI MARCIA

Per prima cosa mettete a lessare le patate, e meglio usarle fredde. Poi preparate gli involtini di pesce spada. Accendete il forno e mettete dentro i pomodorini per gli gnocchetti. Nel frattempo preparare il tortino al cioccolato. Togliete i pomodorini e infornate il tortino al cioccolato. Fate gli gnocchetti e preparate la salsa. Cucinate gli involtini di pesce spada e da ultimo gli gnocchetti.

A tutto pasto si può sorseggiare del vino rosè ghiacciato in cui per tempo si è messo in infusione un misto di cantalupo (melone) e pesca bianca, tagliati a cubetti, decorare il bicchiere con foglie di menta.

Cecilia

Guarda anche la scheda sui vini rosè

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TORTINO AL CIOCCOLATO E PEPERONCINO

Ingredienti per due persone
80 g di cioccolato fondente a pezzetti
35 g di burro morbido a pezzetti
1 uovo
40 g di zucchero semolato
½ cucchiaino di polvere di peperoncino rosso, forte
15 g di moscato
cacao in polvere per decorare
Tritare il cioccolato a pezzettoni, unire il burro e in un pentolino sciogliere a bagnomaria e mettere da parte. Montare a neve l’albume e mettere da parte in frigorifero. In una ciotola versare il tuorlo e lo zucchero e montare con una frusta elettrica, incorporare il cioccolato fuso e mescolare dall’alto verso il basso con una leccapentole. Aggiungere al composto la polvere di peperoncino, il moscato e mescolare per qualche minuto, a questo punto incorporare l’albume montato a neve, amalgamando delicatamente dal basso verso l’alto. Foderare con carta forno bagnata e strizzata  due stampini, versare il composto e cuocere in forno a 180° per 15 minuti. A cottura ultimata spegnere il forno e lasciarli ancora all’interno per alcuni minuti. Sfornare fare raffreddare estrarre le tortine dagli stampini e cospargerli di polvere di cacao amaro.

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INVOLTINI DI PESCE SPADA

Ingredienti per due persone
150 g pesce spada a fettine sottili
100 g mollica di pane in cassetta
50 g parmigiano grattugiato
300 g gamberetti freschi
1 arancia, 1 limone
alloro, basilico, prezzemolo
olio, sale e pepe
Fare delle fettine molto sottili con il pesce spada, metterle tra due fogli di carta forno e se è il caso batterle. Preparare un pesto mettendo nel bicchiere del mix:  basilico, prezzemolo , succo di limone, mollica di pane, olio, sale e pepe e dopo avere mixato aggiungere del parmigiano grattugiato. Portare ad ebollizione dell’acqua dove tuffare per qualche minuto i gamberetti, sgusciali e mischiali delicatamente al pesto, aggiustare di sale e pepe. Procedere facendo degli involtini con le fettine di pesce spada ed il  pesto con i gamberetti, steccali intervallando foglie di alloro. Passare lo stecco nella farina e in una padella con un filo d’olio fare dorare gli involtini, a mezza cottura sfumare con succo di arancia salare e pepare e fare finire di cuocere.
Cecilia

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GNOCCHETTI ROSE’

Ingredienti per due persone
250 g di patate vecchie a pasta gialla
60 g di farina (circa: dipende dall’acqua contenuta dalle patate)
1 uovo piccolo
50 g polpa di ricci
2 cucchiai di vino rosè
4 pomodorini, basilico
scorza di limone, zucchero di canna
olio e.v.o. q. b., sale e pepe 
Bollire le patate con la buccia e ancora calde sbucciarle e passarle allo schiacciapatate. Raccogliere il passato in  una ciotola, aggiungere la farina, l’uovo e un pizzico di sale, impastare e fare dei filoncini, da cui ricavare dei piccoli gnocchetti, passarli sui rebbi di una forchetta e tuffarli in acqua salata in ebollizione, insieme a dei fagiolini  fatti a piccoli pezzetti e messi a cuocere in precedenza  per qualche minuto. Quando gli gnocchi verranno a galla, scolarli e mantecarli in una padella con una salsina ottenuta  passando al mix polpa di ricci, vino rosè ed olio. In una piccola placca disporre dei pomodorini tagliati a metà e conditi con un pizzico di sale e di zucchero di canna, un filo d’olio e una grattata di scorza limone, mettere in forno a 150 ° per circa sette minuti. Decorare il piatto con i pomodorini passato al forno foglie di basilico ed una generosa spolverata di pepe.
Cecilia 

Più veloce: acquistate una confezione di gnocchetti piccoli già pronti

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tutti i menù

Ferragosto in citta’, Ferragosto in campagna e nei boschi, Ferragosto sulla spiaggia

Vi proponiamo tre menù che potete realizzare con largo anticipo, come è consuetudine di MadamaRicetta. Una proposta per chi rimane in città, per chi è già tornato dalle vacanze o per chi non le farà. Una per il pic nic, in montagna o nei boschi: stuzzicanti panini, imbottiti di carne gustosa, pancake e crostate, tutto da mangiare rigorosamente con le mani. Una per la spiaggia dove trionfano frutta e verdura, colorate, che difenderanno la nostra tintarella: ingredienti leggeri e cotture semplici per non affaticare l’organismo. Solo per stavolta non vi diamo una lista della spesa, perché i piatti di questi tre menù si possono intercambiare o aggiungere all’uno o all’altro menù se volete sfoggiare dei menù più ricchi, come il cous cous in spiaggia, o i pancake di fave come aperitivo in città.   (…continua)

Fish, we can


SFORMATINI DI CUSCUS E PESCE SPADA,
SPIEDINI DI GAMBERI SU CREMA DI PISELLI, FILETTI DI SALMONE MARINATI E INSALATA DI PERE E CETRIOLI, MOUSSE ESTIVA ALLA LAVANDA 
Il mondo si divide in due: quelli che mangiano abitualmente pesce,  considerandolo alla stregua di qualsiasi altro alimento, e quelli che lo temono perché puzza, è difficile da pulire, da cucinare, da porzionare etc…Questa seconda categoria si cimenta con capitoni, spigole e orate solo nelle grandi occasioni (il cenone della Vigilia) o si limita a lessare qualche merluzzetto per i piccoli di casa. E non è detto che tante resistenze siano dettate da una questione di gusto: si può amare il pesce, ma non sentirsi alla sua altezza. Mangiarlo al ristorante, ma bandirlo dalla propria cucina. Il menù di oggi vuole sfidare questo tabù e con un pizzico di presunzione prende in prestito uno degli slogan più celebri degli ultimi anni: lo “yes, we can” cantilenato da Barak Obama durante tutta la campagna presidenziale statunitense del 2008. Se il primo candidato afro-americano alla Casa Bianca è riuscito ad infiammare i cuori di milioni di cittadini, promettendo di realizzare i loro sogni, al ritmo di yes-we-can, sarà facile per i nostri fan, nel loro piccolo, conquistare i propri ospiti con una cena tutta a base di pesce: fish, we can! “Si, è possibile”: cucinare e pulire il pesce è tutt’altro che complicato (a volte addirittura banale) e consente spesso di ottenere grandi successi con un dispendio minimo di fatica. Le ricette qui proposte ne sono prova lampante quindi, per usare lo slogan della prossima campagna elettorale di Obama…”foward”…”avanti”: provateci subito!   (…leggi il menù)

Vegetariano Salvaborse

UOVA RIPIENE, SPAGHETTI CROCCANTI CON PACHINO E PECORINO, POLPETTE AL FORNO, DI RICOTTA ED ERBETTE, LATTUGHINO CON PANE CARASAU, MELE E NOCI, MERINGATA AL MELONE

Pasto completo per quattro persone: 20 euro. È il menù dei tempi di crisi, che impongono di alleggerire il carrello della spesa, ma non certo di impoverire la tavola. D’altronde, non tutte le crisi vengono per nuocere, come teorizzò Einstein (leggi la citazione) e come, nel suo piccolo, Madama Ricetta docet (leggi l’approfondimento: ma che cos’è questa crisi?). Da qui la scommessa del menù “Vegetariano Salvaborse”: coniugare gusto e risparmio, stringendo un po’ le cinghie della borsa e spalancando le porte alla fantasia. Dopo la proposta “verdure ko” della settimana scorsa, Madama Ricetta torna a strizzare l’occhio al partito “carne ko” e lo fa con l’intento di favorire un risparmio non solo di denaro, ma anche di tempo. Velocissimo,  tutto pronto prima della cena, il “salvaborse” consente ai cuochi di godersi la cena al pari degli altri commensali, partecipando a pieno al clima conviviale della serata (ammesso che gli ospiti siano simpatici!). E rende omaggio a quella ignota schiera di “portaborse”, tanto indaffarati quanto squattrinati, da cui MadamaRicetta&company hanno preso il là e di cui, non dimentichiamolo, fanno parte.   (…leggi il menù)

Riccardo: verdura ko


CROSTONI CON SPUMA DI NASELLO, SPAGHETTI VONGOLE E BOTTARGA, MERLUZZO CROCCANTE, PATATAS BRAVAS, CAPRESE AL LIMONE
Amante appassionata delle verdure – forse si capisce dai menù pubblicati sin qui -, ho ricevuto le proteste di un caro amico e lettore, Riccardo, che odia i piatti verdi d’ogni sfumatura e ritiene il nostro blog eccessivamente “filovegetale”. A lui dedico quindi l’offerta odierna, in cui le uniche foglie previste sono quelle del prezzemolo. L’affetto, d’altronde, si dimostra anche a tavola e io, quando ricevo, cerco sempre di stabilire il menù tenendo conto delle preferenze e dei gusti degli invitati. È, a mio avviso, una forma di cortesia sincera che, generalmente, dà alla serata un tocco di familiarità in più. Oggi, in tanti casi, questa attenzione degenera nell’ansia di informarsi in anticipo sulle infinite varietà di allergie, intolleranze e insofferenze alimentari dei propri invitati e spinge alcuni cuochi troppo scrupolosi ad assecondare ossessioni e manie d’ogni sorta. Colpa dei tempi che corrono e delle loro onnipresenti nevrosi.   (…leggi il menù)

Finger Food

BIGNE’ CON CIPOLLINA FRESCA, SPIEDINI MELONE MORTADELLA E PISTACCHI, PARMIGIANA AL BICCHIERE, RISO SALMONE E TONNO, ALICI AL TRITO AROMATICO, TRIS DI PINZIMONIO, MINI CAKE AI FRUTTI DI BOSCO E CIOCCOLATO
Questo menù è un po’ più complesso e richiederà più tempo rispetto ai precedenti, e non ci si può avvantaggiare il giorno prima, se non per la spesa e il sugo di pomodoro. E’ dedicato ad un giorno in cui non lavoriamo e vogliamo stare un po’ di più in cucina. In compenso è fondamentalmente per una cena fredda e ci permetterà di stare con i nostri ospiti senza pensare ai fornelli durante la cena.   (…leggi il menù)

A cena con Guttuso

POLPETTINE DI ALICI CON GRANITA DI POMODORO, SPAGHETTI CON  ALICI E FINOCCHIETTO, TORTINO DI MELANZANE E ALICI, ANGURIA IN COPPA
Protagonista indiscussa di questo menù è l’alice  pesce azzurro, pesce povero, che riempie copiosamente i banchi dei mercati palermitani. Percorrendo i vicoli del centro storico sono arrivata al mercato della Vucciria ed è lì che vi voglio invitare, tra quei banchi che Guttuso conosceva molto bene e che si narra abbia molto studiato prima di riprodurli nel 1974 nella versione finale. Oggi la tela dalle imponenti dimensioni (300 x 300 cm !) troneggia su di una parete di Palazzo Steri a due passi dal mare di Palermo. Questo dipinto nell’immediato regala una visione sintetica del turbolento e chiassoso mercato di Palermo, un’enorme natura morta con oggetti stipati e ammassati gli uni sugli altri, veri protagonisti del dipinto, fra i quali si muovono gli acquirenti. E’ un realismo sorprendentemente sicuro di sé, che proprio insistendo sulla sulla descrizione penetrante della forma dell’oggetto sfiora silenziosamente la natura magica delle singole cose e mostra con prudenza aperture verso possibilità surreali. La Vucciria è un noto mercato storico di Palermo insieme a Ballarò, Il Capo e il Mercato delle Pulci. «Vuccirìa»in siciliano significa «Confusione» e ancora oggi la confusione delle voci che si accavallano e delle grida dei venditori (abbanniati) è uno degli elementi che maggiormente caratterizza questo mercato palermitano. Sono numerosi nel mercato i banchi del pesce, che viene continuamente mantenuto umido. Per questo in città si dice che: i balati ra Vucciria ‘un s’asciucanu mai”-“Il pavimento della Vucciria non si asciuga mai”. Allo stesso modo di una promessa o di un avvenimento che non si realizzerà mai si dice che avverrà “quannu e balati ra Vucciria s’asciucanu” (quando il pavimento della Vucciria s’asciugherà). Un grande affresco popolare dove i pennelli hanno semplicemente incontrato  la gente, il loro cibo, i loro pensieri e hanno raccontato di una terra.   (…leggi il menù)

E la chiamano estate…

Pane formaggio e fantasia, trofie al pesto e bufala, grigliata mista,  nsalata verde , gelo di anguria, more e pistacchi.  “E la chiamano estate”, bellissima canzone di Bruno Martino del 1965: un tuffo nelle atmosfere dei grandi night club di un tempo non troppo lontano. E l’estate è arrivata anche quest’anno, le previsioni ci dicono che l’alta pressione nordafricana si spingerà sul Mediterraneo portando una lunga fase di caldo intenso. Tutti ci lamentiamo, ma album dei ricordi collettivi alla mano, luglio e agosto da sempre sono un toccasana per il nostro spirito, soprattutto nei momenti più cupi. L’estate ha infatti il potere di risollevare gli animi, alleggerire le preoccupazioni e invitare al relax. In un bell’articolo apparso qualche giorno fa sul Corriere della Sera, sotto segnalato, Maria Luisa Agnese ha ricordato una lunga serie di tormentoni estivi – da Maramao perchè sei morto alla Febbre del sabato sera – che hanno accompagnato gli italiani in alcuni dei passaggi più drammatici della storia repubblicana, regalando loro qualche momento di spensieratezza. Questo è dunque il nostro augurio per l’estate. Staccate la spina il più possibile. Bastano la colonna sonora giusta e, naturalmente, un menù fresco e veloce che i più fortunati potranno consumare in giardino o in terrazza. (leggi il menù)

 

Menù “Verde che viene verde che va”

Mela e formaggio, tagliolini zucchine e speck, pollo pesto, fagiolini alla maggiorana, yogurt con crema di kiwi. Un menù tutto all’insegna del verde, un colore bello da vedere e che in cucina è indice di freschezza come l’erba bagnata dalla rugiada al mattino. Ingredienti, in prevalenza, del nord Italia, come le mele e lo speck del trentino, il pesto ligure, il grana delle valli padane, in armonia con il limoncello e i limoni di Amalfi, i taralli pugliesi, ed anche con  un extracomunitario kiwi.Il verde che viene è quello della primavera inoltrata che apre all’estate, il verde che va è quello della Lega che ha perso consensi alle ultime elezioni.  (leggi il menù)


Fave e favole

Tagliatelle  fave, pancetta e pecorino, finto pollo fritto, vignarola
Un menù dedicato alle fave, cibo povero, e, a mio avviso, molto gustoso. Le fave sono il frutto di una pianta coltivata già 3000 anni fa, lo testimoniano i rinvenimenti in tombe egizie, a dimostrazione che sono i primi legumi che l’uomo abbia mangiato.  Attraverso Greci e Romani sono giunte a noi, e si sono fatte spazio nelle tavole dei contadini, sopratutto i più poveri. Venivano chiamate la carne dei poveri perché pur costando nulla sono ricchissime di proteine, vitamine, fibre e potassio. Hanno conquistato così un ruolo da protagoniste in molti piatti del sud, come il macco di fave in Sicilia, fave e cicoria in Puglia, la vignarola nel Lazio e tanti altri gustosi piatti della cucina mediterranea.
A questo proposito mi piace ricordare una credenza piuttosto diffusa nelle campagne del centro e del sud del nostro Paese: chi apre un baccello di fava vi trova dentro sette fratelli avrà un lungo periodo di felicità.
e alla “fava porta fortuna” è dedicata questa fiaba di Italo Calvino… (leggi il menù)


L’inverno non ci vuole lasciare

Quadrotti di polenta gustosi zuppa di moscardini con funghi  gratin di verdure miste
Quante volte i nostri nonni ci hanno detto: la mezza stagione non esiste più! Questo menù è dedicato ad un inverno restio a morire, a questa pioggia che non vuole andare via. Per questo la polenta che ricorda la stagione fredda ma fatta a quadrotti con un po’ di alici stuzzicanti, potrebbe essere un simpatico aperitivo estivo, più che un primo. Poi la zuppetta piatto invernale, ma fatta con il pesce ci fa pensare al mare e al suo sole, insomma un menù di speranza. (leggi il menù)

 

Vegetariano

Spiedini di melone e feta spaghetti al ragu’ di bufala involtini di melanzane alla siciliana crok di verdure miste panna cotta leggera con zafferano e cardamomo.
Questo sembra un menù complesso, invece è semplice e veloce. Moltissime pietanze possono essere preparate il giorno prima, questo permetterà di realizzare la cena il giorno successivo in un ora e con tutta calma. (leggi il menù)


Primavera sul filo di zucchine e menta

Bruschette caldo freddo, la primavera nel riso, polpettine di salsiccia con salsa zucchine e zenzero, finto tiramisù.
Ho ideato questo menù pensando alla primavera, e come si può pensare alla primavera e non pensare alla “Nascita di Venere” o alla “Primavera” del Botticelli, alle fisionomie eleganti e di  rarefatta bellezza , al gusto per la predominanza del disegno e della linea di contorno, alle forme sciolte, ai colori delicatamente intonati e al calore domestico delle figure sacre?  
(leggi il menù)

 

Pesce e formaggio

Fiori di salmone e zucchine, Linguine cozze e pecorino, Spada croccante, Insalata ricca.
Pesce e formaggio lontani e vicini, divisi dalla nascita come mare e terra, proprio come mare e terra, a volte, si compenetrano e si completano magnificamente. Si dice che in cucina, come in amore tutto è permesso. C’è chi li adora separati e li snobba se sono insieme, considerando questo connubio una stranezza della “cucina moderna”… (leggi il menù)

Primo Maggio      

Anellini alla Norma, Arista al sale, Panzanella, Fave e Pecorino. 
E’ il primo menù che vi proponiamo per celebrare la nostra e la vostra festa   (leggi il menù)

Il primo anno del mio bambino

Cannelloni ricotta e spinaci, Sformato accompagnato con pisellini primavera e patate novelle.
Partendo dal presupposto, anzi dall’evidenza, che i piccoli odiano la confusione convulsa dei grandi, che detestano essere tirati su, strattonati, sbaciucchiati,  trattenuti da chicchessia e soprattutto da una folla indistinta di parenti fino al V grado e amici di una cerchia infinita, abbiamo pensato a una festa a loro misura. (leggi il menù)


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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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