FILETTO A VAPORE CON SALSA ALLO ZAFFERANO
Ingredienti per 4 persone
filetto di manzo 1 in un solo pezzo
zucchine 2
carote 2
cipolla 1
prezzemolo
alloro
pepe in grani
scorza di limone
chiodi di garofano
burro 1 cucchiaio
zafferano 1 bustina
panna da cucina 100 gr.
pere 2
In una padella fare andare a fuoco basso le pere ridotte a piccolo cubetti con una noce di burro, fino al loro disfacimento a questo punto aggiungere la panna dove avete fatto sciogliere precedentemente lo zafferano, rimettere sul fuoco e fare ridurre, in fine salare e pepare. In una vaporiera, mettere nell’acqua, il prezzemolo, due chiodi di garofano, la scorza di limone, la foglia di alloro e un paio di grani di pepe, coprire e portare ad ebollizione. Nel cestello disporre il pezzo di filetto legato, un paio di scalogni , le zucchine e le carote a pezzi grossi, coprire e fate cuocere a vapore per circa 40 minuti. A cottura ultimata avvolgere il pezzo di carne in un foglio di stagnola e fare riposare in frigo un paio d’ore. Quando la carne si sarà raffreddata completamente, liberarla dallo spago e tagliarla a fettine molto sottili. Disporla in un piatto da portata e cospargere la superficie con la salsa allo zafferano.
SFORMATO DI RISO CARDI E ZAFFERANO
Ingredienti per 4 persone
riso carnaroli gr.300
cipolla 1
cardo 300 gr.
burro gr.80
farina bianca 30 gr.
Latte 1/2 litro
brodo vegetale circa 3 litri
zafferano 2 bustine
parmigiano grattugiato 60 gr.
pangrattato
Pulire il cardo togliendo tutti i filamenti, farlo a pezzetti e lasciarlo un paio d’ore a bagno in acqua acidulata. Trascorso il tempo scolare i cardi e insieme ad una cipolla finemente tritata metterli a stufare in una ampia padella con un poco di olio, aggiungendo un poco di brodo vegetale, farli cuocere fino a quando saranno teneri, salare. A questo punto aggiungere il riso e portarlo a mezza cottura, aggiungendo quando necessita brodo vegetale. Intanto preparare la besciamella e sciogliere al suo interno lo zafferano e il parmigiano grattugiato. Imburrare e spolverare di pangrattato una pirofila e versarvi il riso a cui avrete aggiunto la besciamella, livellate. Cospargere di pangrattato, parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro ed infornare a 180°e fare cuocere finché la superficie sarà gratinata.
SPIEDINO DI PATATE E POMODORINI
Ingredienti per 4 persone
patate 4
pomodorini secchi 100 gr.
zafferano 1 bustina
pane casereccio
prezzemolo
olio, sale e pepe, origano
Sbucciate le patate, sciacquatele, tagliatele a cubi, tuffatele in una pentola con acqua in ebollizione in cui avete sciolto lo zafferano e fatele cuocere per circa 5 minuti. Scolatele e mettetele da parte. Fate a cubetti il pane, ed in uno spiedo di legno alternate un cubo di patata, un pomodorino secco e un cubetto di pane. Disponete gli stecchi in una teglia con carta forno, irrorateli con un battuto di olio prezzemolo tritato,origano, sale e pepe ed infornate a 180° per 15/20 minuti.
articoli precedenti
la settimana 1/7 ottobre
CREMA DI SGOMBRI, SPAGHETTI CON CIPOLLATA DI SGOMBRI, FILETTI DI SGOMBRO ALLA SICILIANA, INSALATINA DI STAGIONE
Questa settimana è protagonista lo sgombro, o maccarello, il pesce azzurro per antonomasia. Un pesce di mare, e generalmente, non di allevamento, ricco di Omega 3 (i grassi che spazzano il colesterolo) che aiutano lo sviluppo cerebrale e proteggono il nostro cuore e le nostre arterie. Dovevamo compensare i grassi del nostro ultimo menù proposto, “formaggio”, e al contempo anche la borsa della spesa, cara con i formaggi, ed economica con il pesce azzurro. Insomma torniamo al menù al di sotto dei 20 euro, che fa bene al cuore ed alla tasca. (…leggi il menù)
in Menubò:
“Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono”
Le mangiate pantagrueliche di Fiorito e compagni travestiti da maiali non rappresentano solo un insulto ai contribuenti e ai cittadini che non arrivano alla fine del mese. Rappresentano anche uno schiaffo alle regole inviolabili del buon gusto (a tavola e nella vita). Entrando nell’età adulta, o forse ben prima, mi sono convinta che le buone maniere a tavola siano una forma di rispetto nei confronti di se stessi e degli altri commensali. Non pura apparenza, ma profonda sostanza. Diffido di chi, durante una cena in piedi, si avventa per primo sul buffet, si riempie il piatto fino all’orlo, salta la fila, lascia cadere pezzi di cibo sulle scarpe del vicino. (…continua)
la settimana 24/30settembre
in Menubò:
Il gusto speciale e antico dello “street food” (in Festival a Cesena)
Alcuni dei ricordi gastronomici più belli delle mie vacanze sono legati al “cibo di strada”: gli hot dog newyorkesi durante le lunghe passeggiate per Central Park, il chapati indiano scoperto a Mandalay, in Birmania, e le panelle di Palermo sulla piazza davanti alla celebre Focacceria San Francesco. Bocconi, con un gusto speciale, che raccontano storia, tradizioni e carattere del loro luogo d’origine. Non solo al turista. Anche nella capitale, dove sono nata, lo street food regala grandi soddisfazioni. I panini con la salsiccia più buoni della città, li fa lo Zozzone, banchetto malandato che compare nottetempo su uno slargo di Corso Francia, chiuso due anni fa per motivi igienici e riaperto poco dopo per le proteste dei tanti affezionati. (…continua)
in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:
Una scampagnata in città
Cornice d’eccezione per il primo festival di Campagna Amica: la vallata del Circo Massimo a Roma, dal 27 al 30 Settembre. L’evento “Cibi d’Italia” racconterà ai consumatori il valore autentico delle produzioni agricole italiane: il cibo, il territorio, il saper fare, le tradizioni locali. Dalle malghe ai tavolieri, dai pascoli alle vallate, dall’agricoltura al cibo nel piatto: buono ma soprattutto sano, nel rispetto della sicurezza alimentare, ambientale e di tipicità. (…continua)
Un Pic Nic di Lusso
E’ stato “Un Pic Nic di Lusso” in tutti i sensi. MadamaRicetta non poteva mancare e le sue impressioni stavolta non sono del tutto positive. Grandi cuochi è vero, ma anche grandi prezzi. La prima perplessità all’accoglienza: ingresso 16 euro, una cifra eccessiva per degli assaggi tutti a pagamento. Una volta entrati, se si vuol mangiare, è necessario acquistare una card ricaricabile con multipli di 5 euro (quindi se ne spendi 16 se costretto a buttarne 4).
Taste of Roma, manifestazione enogastronomica, nata a Londra, ed esportata in altre città del mondo, nella sua versione romana, presso i Giardini Pensili dell’Auditorium Parco della Musica, ha lasciato qualche dubbio sull’allestimento, e non solo. Progettata più per gli organizzatori che per i visitatori, è stata soprattutto un via vai di domande, consigli, curiosità, dialoghi fitti e scambi di bigliettini tra chef, esperti e blogger. (…continua)
due ricette da Taste of Roma
due piatti preparati e descritti dallo Chef: Antonio Putignano del ristorante “La Buon’Ora” di Roma
Spaghetti con fasolari e tartufi su crema di piselli
Filietto di baccalà su crema di patate rosse
nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena
Balottine di Pollo Mediterranee
Semplici e veloci, soprattutto si possono preparare prima.
Un piatto gustoso ed economico!
la settimana 17/23settembre
Formaggio
CHEESCAKE DI ZUCCHINE, INSALATA DI FARRO E FETA, POMODORI GRATINATI CON PECORINO E MENTA, SEMIFREDDO AL FORMAGGIO CON UVA E PESCHE
La crisi politica del nostro Paese? Credo proprio che tutto dipenda dal formaggio!
“Come si può governare un paese che ha duecentoquarantasei varietà differenti di formaggio?” Diceva Charles De Gaulle. In Italia l’ultimo censimento sui tipi di formaggio, realizzato dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale, risale alla fine degli anni ’80, e ne annoverava circa 400. Sarà questo che rende ingovernabile il nostro Paese? Latte, sale e caglio, tre ingredienti che danno vita a stili e realtà completamente diversi tra loro, una miriade di sapori e sensazioni, croce e delizia, degli uomini ma soprattutto delle donne. La bilancia protesta, ma noi siamo per il partito che ha abrogato il motto “magrezza è sinonimo di bellezza” tacciandolo come una bufala (per restare in tema di formaggio). Quello di questa settimana è un buffet per ritrovare gli amici. Possiamo contare ancora su qualche sera tepida che ci permetta di cenare fuori e ricordare le vacanze appena trascorse. Piccoli assaggi golosi e piatti semplici, vini rigorosamente doc! (leggi il menù)
in Menubò:
Uova virtuose e cervelli di gallina
Più pragmatico del filosofo, il consumatore informato non ha dubbi: nasce prima la gallina dell’uovo. O meglio, da una gallina felice, nasce un uovo più buono. Ogni italiano consuma in media quasi 14 chili di uova all’anno – in parte in maniera indiretta tramite l’assunzione di altri alimenti – e nell’80 per cento dei casi provengono da galline maltrattate: le pennute, infatti, vivono a milioni chiuse in gabbie minuscole senza la possibilità di stendere le ali o appollaiarsi: stressate, depresse, arrabbiate. Come le celebri protagoniste di “Galline in fuga”. Preoccuparsene non è fisima da animalisti, ma segno di civiltà e di intelligenza. Possiamo fidarci di uova covate alla svelta in batteria – a seguito di chissà quale alimentazione – e raccolte da nastri meccanici che scorrono sotto le gabbie? (…continua)
in lo sapevi?
Cacio e vino
Il formaggio ama preferibilmente i vini rossi e un po’ fruttati. Ma non disdegna i bianchi ben strutturati. Ad eccezione dei latticini che si sposano meglio con vini bianchi dal profumo leggero. Sugli abbinamenti formaggio vino si potrebbe dissertare per ore, noi invece nello stile di MadamaRicetta vi offriamo un breve elenco. Formaggi freschi e latticini o formaggi caprini giovani e formaggi a pasta dura non cotta: vini bianchi, dal profumo leggero, rotondi, mediamente freschi, o vini rossi giovani, non molto impegnativi, dal profumo leggero, moderatamente morbidi e moderatamente freschi. Formaggi a pasta molle o formaggi a pasta dura, cotta, ma poco stagionati: vini rossi di buon corpo e buona personalità, con dei profumi abbastanza intensi, moderatamente morbidi a temperatura ambiente, abbastanza tannici. (… continua)
Il cacio in tavola
I formaggi amano i contrasti, sicché, a volte si trovano avvolti in erba cipollina o impanati con frutta secca, uvetta e melange di pepe. L’incontro con spezie e ingredienti dolci, esalta gli aromi nascosti del formaggio. In un menù di soli formaggi potete sbizzarrivi tra tantissimi prodotti.
In primis i latticini: qualche cestino di ricotta servito con delle ciotoline di miele accanto; delle mozzarelline o burratine, di bufala e non, accompagnate con tazze piene di pomodorini e ciuffi di basilico. Un tagliere di formaggi dal sapore più deciso accompagnati da piccoli bicchierini con marmellate agli agrumi, alle pere e al peperoncino, composte di cipolle e chatney. Cubetti di formaggi dal taglio più morbido, come le caciottine, insieme a un cestino di pere piccole. (… continua)
la settimana 10/16 settembre
L’orto e il bosco entrano in pentola
CROSTINI AI FUNGHI, GIRELLE DI ZUCCHINE, CONIGLIO AL SOTT’OLIO, CAKE AI FRUTTI DI BOSCO
Sembra che possiamo finalmente dire addio al tormentone estivo dei Nerone, Caligola, Cerbero, Caronte, e Lucifero. Quest’anno l’inferno di Dante l’ha fatta da padrone, impossessandosi delle numerose fiammate di calore, portate dall’anticiclone africano, che ci ha tenuto sotto scacco per più di due mesi. Un’estate torrida e lunghissima, con pericoli per il raccolto, a causa della siccità (tra le peggiori degli ultimi cinquant’anni), e che ha visto andare in fumo boschi e prati in tutta la penisola (con un trend in aumento rispetto allo scorso anno). L’arrivo delle prime piogge ha rinfrancato tutti e non solo gli entusiasmi dei raccoglitori di funghi, che “fortunati loro” possono passeggiare tra i boschi e tornare con generosi bottini da trasformare in prelibati piatti. Questo lo spunto del menù della settimana tra orto e bosco, semplice e veloce come sempre nello stile di MadamaRicetta. (…leggi il menù)
in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:
Un Rifugio baby friendly nel cuore dell’Abruzzo
Scegliere il ristorante in base al parco giochi. Prima non mi era mai successo. Prima di essere mamma, naturalmente. Poi, tutto cambia, anche la scelta degli svaghi serali. Si, d’accodo, ogni tanto il piccolo si può mollare – non è mica un francobollo – ma non sempre è possibile, soprattutto in vacanza. E, allora, via con la ricerca dei ristoranti ‘baby friendly’, ossia dei locali dove clienti e camerieri non inorridiscono se tuo figlio di un anno e mezzo invoca ‘pappa’ a gran voce, infila la mano nel piatto e se la passa sulla maglietta, sputa un boccone troppo grosso, sbatte le posate sul piatto, poggia un piede sul tavolo e inevitabilmente dopo dieci minuti si lancia dal seggiolone e inizia a correre all’impazzata. Comprensibilmente non sono molti i ristoranti con queste prerogative di tolleranza e quando ne trovi uno a fine serata vorresti stringere calorosamente la mano al proprietario. (…continua)
la settimana 3/9 settembre
cena per due: il cielo lo ha messo Van Gogh
menù dalla rubrica “Piatti e Pennelli” della nostra corrispondente Cecilia da Palermo,
GNOCCHETTI ROSE’, INVOLTINI DI PESCE SPADA, TORTINO AL CIOCCOLATO E PEPERONCINO
Notte stellata sul Rodano, non evoca afrodisiache prelibatezze, bensì un cibo semplice negli elementi, sofisticato al palato e foriero di intriganti atmosfere. Per Vincent Van Gogh la pittura di notte fu una vera sfida che lo incuriosì a tal punto da spingerlo a riprodurre anche lo scintillio della luce artificiale dei lampioni, considerata una novità per il periodo, riflessa nelle acque del fiume. In tutti i suoi dipinti a tema notturno è evidente l’importanza che egli attribuì a catturare i colori brillanti del cielo, della luna e delle stelle. Nella pittura olandese c’è una lunga e radicata tradizione di scene al chiaro di luna, ma nessun artista aveva mai rappresentato così intensamente il senso di maestà e di mistero dell’universo. E poi in basso, in primo piano, si scorgono due innamorati che passeggiano sulle rive del fiume. Un appuntamento sotto una coltre di stelle stagliate nei mille blu del cielo, il profumo fresco della notte, il rumore dell’acqua che scorre, ingredienti di un piatto da consumare rigorosamente in due. (leggi il menù)
le recensioni di due ristoranti: la trattoria “in caciaia” di Livorno e il Plachutta di Vienna
“in caciaia”
Buona cucina a Livorno. Ecco il ristorante che fa per voi: “in caciaia” di Rosario Costanzi.
Nello storico quartiere di Antignano, a due passi dagli scogli di Livorno, nella suggestiva piazzetta Castello trovate tavoli all’aperto posti davanti ad una grande lavagna, dove con gessetto bianco, sono elencati i piatti del giorno. Rosario vi accoglie con cortesia descrivendo qualche piatto e i pesci che è riuscito ad acquistare, in giornata, dai pescatori di Antignano e dalle pescherie del porto vecchio. (…continua)
Plachutta Wollzeile
Non si può passare da Vienna e non andare da Plachutta, ormai fa parte della città come il Stephansdom, il fascino antico della ruota panoramica del Prater o il bacio di Klimt. Lo chef Plachutta, ormai di fama internazionale, è considerato il miglior ambasciatore della cucina unica viennese ed è autore del libro di cucina austriaca di maggior successo. Gault Millau lo ha nominato chef dell’anno 1991 e ha solo un anno più tardi, nel 1992, gli ha assegnato tre cappelli. Nello stesso anno ha ricevuto la A LaCarte “Gourmet Trophee” Austria. Nel 1993, Ewald Plachutta si è guadagnato anche una stella Michelin. (…continua)
la settimana di Agosto
Ferragosto in citta’, Ferragosto in campagna e nei boschi, Ferragosto sulla spiaggia
Vi proponiamo tre menù che potete realizzare con largo anticipo, come è consuetudine di MadamaRicetta. Una proposta per chi rimane in città, per chi è già tornato dalle vacanze o per chi non le farà. Una per il pic nic, in montagna o nei boschi: stuzzicanti panini, imbottiti di carne gustosa, pancake e crostate, tutto da mangiare rigorosamente con le mani. Una per la spiaggia dove trionfano frutta e verdura, colorate, che difenderanno la nostra tintarella: ingredienti leggeri e cotture semplici per non affaticare l’organismo. Solo per stavolta non vi diamo una lista della spesa, perché i piatti di questi tre menù si possono intercambiare o aggiungere all’uno o all’altro menù se volete sfoggiare dei menù più ricchi, come il cous cous in spiaggia, o i pancake di fave come aperitivo in città. (…continua)
in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:
Un PIC-NIC di lusso
Taste of Roma sbarca nella capitale. Dopo tre edizioni di grande successo a Milano, il festival enogastronomico che ha conquistato il mondo, dal 20 al 23 settembre arriverà sui giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica per deliziare gli ospiti con assaggi di alta cucina e vini prelibati. Per quattro giorni, il celebre Restaurant Festival, in versione romana, organizzerà corsi di arte culinaria e presenterà in oltre sessanta stand, produttori e aziende selezionati, con i loro migliori prodotti. I più acclamati chef dei ristoranti romani, animati dal desiderio di offrire una gastronomia d’eccellenza alla portata di tutti, usciranno inoltre dalle proprie cucine, stellate e non, per incontrare i fan, svelare segreti e ricette e, perché no, divertirsi esibendosi ai fornelli a cielo aperto! Si andrà dalla tradizionale cucina italiana, a quella tipica romana e regionale, con sconfinamenti nella cucina creativa e sperimentale. (…continua)
Ad Albenga terreni creativi e arte in serra
Gli antichi lo chiamavano locus amoenus, posto incantato che grazie alla sua bellezza, delizia lo spirito e accende la creatività umana. L’esempio più alto, nella letteratura italiana, lo offre Boccaccio che nel Decameron dà vita per i suoi novellieri, fuggiti dalla peste di Firenze, ad una cornice bucolica simile al paradiso terrestre. La rivisitazione più irriverente dei tempi moderni la troviamo invece nel film Tamara Drewe, dove la campagna inglese si trasforma per alcuni scrittori da Musa ispiratrice a scenario di torbide passioni. Nel mezzo, si colloca la felice intuizione di Terreni Creativi, Festival che porta l’arte nelle serre e sui campi coltivati di Albenga, nel cuore della Liguria. Il locus amoenus della kermesse, giunta alla sua terza edizione, sono infatti tre importanti aziende agricole della zona (Terra Alta s.r.l, CeRSAA e Aeffe Floricoltura): luoghi di lavoro protagonisti delle dinamiche economiche e sociali della provincia di Savona, che dal 6 all’8 agosto si trasformeranno in suggestive scenografie per ospitare spettacoli e performances di vario genere. L’obiettivo è coniugare produzione artistica e produzione agraria, entrambe espressione del migliore spirito ingauno (da Album Ingaunum, antico nome della città, mutato dopo la sua conquista da parte dei Romani). (…continua)
la settimana 23/29 luglio
Fish, we can
SFORMATINI DI CUSCUS E PESCE SPADA, SPIEDINI DI GAMBERI SU CREMA DI PISELLI, FILETTI DI SALMONE MARINATI E INSALATA DI PERE E CETRIOLI, MOUSSE ESTIVA ALLA LAVANDA
Il mondo si divide in due: quelli che mangiano abitualmente pesce, considerandolo alla stregua di qualsiasi altro alimento, e quelli che lo temono perché puzza, è difficile da pulire, da cucinare, da porzionare etc…Questa seconda categoria si cimenta con capitoni, spigole e orate solo nelle grandi occasioni (il cenone della Vigilia) o si limita a lessare qualche merluzzetto per i piccoli di casa. E non è detto che tante resistenze siano dettate da una questione di gusto: si può amare il pesce, ma non sentirsi alla sua altezza. Mangiarlo al ristorante, ma bandirlo dalla propria cucina. Il menù di oggi vuole sfidare questo tabù e con un pizzico di presunzione prende in prestito uno degli slogan più celebri degli ultimi anni: lo “yes, we can” cantilenato da Barak Obama durante tutta la campagna presidenziale statunitense del 2008. Se il primo candidato afro-americano alla Casa Bianca è riuscito ad infiammare i cuori di milioni di cittadini, promettendo di realizzare i loro sogni, al ritmo di yes-we-can, sarà facile per i nostri fan, nel loro piccolo, conquistare i propri ospiti con una cena tutta a base di pesce: fish, we can! “Si, è possibile”: cucinare e pulire il pesce è tutt’altro che complicato (a volte addirittura banale) e consente spesso di ottenere grandi successi con un dispendio minimo di fatica. Le ricette qui proposte ne sono prova lampante quindi, per usare lo slogan della prossima campagna elettorale di Obama…”foward”…”avanti”: provateci subito! (…leggi il menù)
in Menùbò: le recensioni -libri,ristoranti,eventi-:
“Mediterraneo”, ristoranti in periferia
Se un giorno scopriste di avere una gran voglia di mangiare dei buoni piatti a base di pesce non dovete necessariamente salire in macchina ed affrontare le estenuanti code verso il mare. A contraddire chi pensa che in periferia non ci sono buoni ristoranti ci prova “Mediterraneo” che, lo scorso 12 luglio, ha aperto i battenti a Morena, estrema periferia di Roma sud. Ambiente dal design elegante, molto curato, ma al contempo rilassante e confortevole. Il pavimento e le pareti: un mosaico di mattonelle di stile siciliano, tutte diverse e coloratissime, creano un’atmosfera accogliente e calda. Gestito da due fratelli Fabio e Pier Luigi, che hanno già maturato una lunga esperienza nel settore, il “Mediterraneo” ha una cucina che mette al primo posto la qualità del prodotto. (…continua)
in Menubò:
Una spolverata di reggiano che fa la differenza
Mangiare parmigiano è tutt’altro che un sacrificio e informarsi su come acquistare quello prodotto nelle aziende emiliane colpite dal terremoto dello scorso maggio è semplice e veloce (basta consultare, tra gli altri, www.parmigiano-reggiano.it). Non stupisce dunque che già un italiano su quattro abbia fatto questa scelta (secondo i dati appena diffusi dalla Coldiretti). Gente intelligente, consumatori responsabili che mettono in pratica in modo fruttuoso le migliori regole del consumo critico. Il loro gesto non costa niente (il parmigiano regna sovrano su ogni tavola italiana), ma serve tanto. Serve a scongiurare la chiusura degli oltre 80 caseifici – per la maggior parte nel modenese – distrutti o gravemente danneggiati dal sisma e il conseguente collasso degli altri anelli della catena produttiva: stalle e fienili, mungitoi, magazzini di conservazione, studi veterinari etc… Serve, inoltre, a contenere un danno, quello causato al comparto caseario emiliano dalle scosse, calcolato in circa 200 milioni di euro (500 mila le forme di parmigiano crollate rovinosamente dagli scaffali). (…continua)
Donne di latte vestite
Latte freddo, caldo, in tazza, al vetro: sono diversi i modi di consumare questo prelibato nettare a colazione e dall’autunno, ce n’è uno in più: indossarlo! E sì, una designer tedesca Anke Domaske di 28 anni ha inventato un tessuto rivoluzionario nato dal latte, ovviamente ecocompatibile e adatto alle persone con problemi di allergie e dermatiti, il “qmilch”: sembra seta e può essere lavato e asciugato come il cotone. Così dopo l’abito fatto con il vino, arriva quello appena munto. Il termine nasce dall’unione del nome tedesco del latte, “milch”, con la parola “qualità”. Dopo due anni di ricerca la microbiologa, con la passione sfrenata per il fashion design, e la sua squadra sono arrivati ad adoperare la caseina, estratta dai residui del latte, che non possono essere utilizzati per la produzione alimentare, come materia prima per la realizzazione di una bio-fibra. Il tessuto risultante è la prima fibra prodotta dall’uomo senza aggiunta di alcun componente chimico: idea rivoluzionaria, a basso impatto ambientale e soprattutto eco-sostenibile. Tale tessuto infatti può essere ricavato anche dal latte scaduto o scartato dai processi industriali caseari che, altrimenti, andrebbe buttato. (…continua)
la settimana 16/22 luglio
Vegetariano Salborse
UOVA RIPIENE, SPAGHETTI CROCCANTI CON PACHINO E PECORINO, POLPETTE AL FORNO DI RICOTTA ED ERBETTE, LATTUGHINO CON PANE CARASAU MELE E NOCI, MERINGATA AL MELONE
Pasto completo per quattro persone: 20 euro. È il menù dei tempi di crisi, che impongono di alleggerire il carrello della spesa, ma non certo di impoverire la tavola. D’altronde, non tutte le crisi vengono per nuocere, come teorizzò Einstein (leggi la citazione) e come, nel suo piccolo, Madama Ricetta docet (leggi l’approfondimento: Ma che cos’è questa crisi). Da qui la scommessa del menù “Vegetariano Salvaborse“: coniugare gusto e risparmio, stringendo un po’ le cinghie della borsa e spalancando le porte alla fantasia. Dopo la proposta “verdure ko” della settimana scorsa, Madama Ricetta torna a strizzare l’occhio al partito “carne ko” e lo fa con l’intento di favorire un risparmio non solo di denaro, ma anche di tempo. Velocissimo, tutto pronto prima della cena, il “salvaborse” consente ai cuochi di godersi la cena al pari degli altri commensali, partecipando a pieno al clima conviviale della serata (ammesso che gli ospiti siano simpatici!). E rende omaggio a quella ignota schiera di “portaborse”, tanto indaffarati quanto squattrinati, da cui MadamaRicetta&company hanno preso il là e di cui, non dimentichiamolo, fanno parte. (…leggi il menù)
in Menubò:
Ma cos’è questa crisi…
La crisi continua a imperversare e gli italiani? Sempre lì a lamentarsi. E allora cerchiamo, di trovare qualche piccolo accorgimento per risparmiare e qualche stimolo per ricominciare a sperare. Rodolfo De Angelis la cantò, così, già negli anni 30: “Ma cos’è questa crisi? pappa rapà papà!”. Un brano portato al successo anche dal grandissimo Gaber, con molta ironia, ma sopratutto con molte verità, come solo lui sapeva fare. Certo dal 1930, a giudicare dal testo, sembra non sia cambiato nulla, ma la storia ci insegna che ogni crisi porta con se, anche etimologicamente, l’idea del cambiamento e non necessariamente in peggio. E quale può essere il nostro progresso in cucina in tempi di crisi? In tempi di “magra”, ognuno cerca di arrangiarsi come può e risparmiare è diventata ormai una necessità. Allora lista in borsetta, carrello alla mano, vediamo come dimezzare lo scontrino! (…continua)
Se la formica fa chic
Non è la prima volta che l’Occidente scopre, ciò che nell’altra metà del pianeta è “l’acqua calda” e lo trasforma in una moda. Soprattutto a tavola. È il caso dell’ agricoltura urbana di cui ci siamo ampiamente occupate o delle mille e una ricette che vengono importate da Thailandia, India o Corea e proposte dai ristoranti esotici più in voga di Londra, New York o Milano. La storia si ripete questa volta con gli insetti. Da anni ormai la Fao raccomanda un maggior utilizzo di larve, formiche e scarafaggi nelle diete delle popolazioni che soffrono carenza di cibo, sottolineandone i vantaggi: il valore nutrizionale, l’ampia disponibilità, i costi ridotti o inesistenti. In molti Paesi s tratta solo di assecondare o incrementare abitudini consolidate. (…continua)
“libri”
A fuoco lento, ricette per l’inclusione sociale
Riportiamo una bella recensione, dal titolo “Menù a fuoco lento per condividere la vita”, apparsa sabato scorso sull’Osservatore Romano, a firma di Giulia Galeotti. Una (duplice) lettura da non perdere.
“Siamo bombardati, ormai, di cucina. Tra libri di ricette, programmi televisivi, riviste dedicate, personaggi tra i fornelli, rubriche, è una corsa a ostacoli. Salvo poi essere parimenti bombardati dalla gara tra suggerimenti ossessivi su quale sia il regime dietetico più facile, indolore ed efficace. Le prime posizioni delle classifiche di vendita dei libri in Italia restituiscono con inequivocabile chiarezza questo binomio, autenticamente schizofrenico. Eppure, tra il marasma di titoli e pubblicazioni, qualcosa di veramente appetitoso e salutare lo abbiamo individuato. È A fuoco lento. Storie di ordinaria disabilita, ricette per l’inclusione sociale (Milano, altreconomia edizioni, 2012, pagine 112, euro 8), libro a cura dell’associazione Come un albero onlus e di Solidarius Italia, che riporta ricette di vita e di cucina raccontate da familiari di persone affette da disabilità mentale. (…continua)
Autosufficienza alimentare: un sogno evergreen
Orti improvvisati su tetti, balconi e terrazze, scelte a volte dettate dalla crisi, più spesso imposte dalla moda del ritorno al bio e dalla ricerca di cibi più genuini. Riprendiamo un argomento trattato alcune settimane fa (vedi “Un ortotavolo per la vita” ), per darvi notizia di un’interessante pubblicazione resa disponibile al pubblico italiano in questi giorni. L’agricoltore inglese, John Seymour, sostenitore convinto della teoria dell’autosufficienza alimentare e produttiva, nato a Londra nel 1914, in tempi ancora non sospetti, scrisse nel 1978 un vero e proprio manuale teorico-pratico su una scelta/stile di vita ecosostenibile – “L’orto e il frutteto secondo natura” – dando numerosi suggerimenti e indicazioni precise sui processi di preparazione del terreno, coltivazione, scelta dei migliori sementi, interessanti tavole botaniche e schede dettagliate sui vari alimenti. (…continua)
nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena
Chutney di Ananas
Il “mio” Tuorlo
__________________________________________________________________________________________
la settimana 9/15 luglio
Riccardo: verdura ko
CROSTONI CON SPUMA DI NASELLO, SPAGHETTI VONGOLE E BOTTARGA, MERLUZZO CROCCANTE, PATATAS BRAVAS, CAPRESE AL LIMONE
Amante appassionata delle verdure – forse si capisce dai menù pubblicati sin qui -, ho ricevuto le proteste di un caro amico e lettore, Riccardo, che odia i piatti verdi d’ogni sfumatura e ritiene il nostro blog eccessivamente “filovegetale”. A lui dedico quindi l’offerta odierna, in cui le uniche foglie previste sono quelle del prezzemolo. L’affetto, d’altronde, si dimostra anche a tavola e io, quando ricevo, cerco sempre di stabilire il menù tenendo conto delle preferenze e dei gusti degli invitati. È, a mio avviso, una forma di cortesia sincera che, generalmente, dà alla serata un tocco di familiarità in più. Oggi, in tanti casi, questa attenzione degenera nell’ansia di informarsi in anticipo sulle infinite varietà di allergie, intolleranze e insofferenze alimentari dei propri invitati e spinge alcuni cuochi troppo scrupolosi ad assecondare ossessioni e manie d’ogni sorta. Colpa dei tempi che corrono e delle loro onnipresenti nevrosi. (…leggi il menù)
in Menubò:
Food Art, ovvero anche l’occhio vuole la sua parte
Che la cucina sia una forma d’arte è verità acquisita da tempo, almeno per madamaricetta, ma che l’arte possa alimentarsi di cibo è una scoperta piuttosto recente. A tutti forse è capitato di commentare un piatto ben presentato o una confezione di dolci particolarmente bella (pensiamo ai classici coniglietti di cioccolata) con l’esclamazione: “che meraviglia, è un peccato mangiarlo!”. Salvo poi divorarli in cinque minuti. Nei ricordi di infanzia di ognuno inoltre sicuramente è archiviata l’immagine di una mamma, di una nonna o di una zia che perdono ore a decorare la torta di compleanno dei propri piccini. Si sono spinti tuttavia oltre i “cake designer” protagonisti qualche mese fa di un’inedita gara nell’ambito della Fiera di Genova. (…continua)
Da Artusi a Parodi: tuffo nell’universo letterario dell’aspirante cuoco
Regola numero uno prima di mettersi ai fornelli. Assicurarsi di aver comprato tutti gli ingredienti? Avere in mente il piatto giusto? Possedere gli strumenti adatti? Niente di tutto questo…la vera arma segreta è farsi un giro in libreria. Io l’ho fatto e vi assicuro che si tratta di un’esperienza senza limiti, un vero e proprio bungee jumping della gastronomia. Tenetevi forte allora, i libri di cucina in commercio sono davvero tanti e il viaggio tra gli scaffali potrebbe lasciarvi senza fiato..o senza speranze, a voi la scelta. Ce n’è di ogni forma e colore, gusto e misura… (…continua)
dalla nostra corrispondente di Palermo la nuova rubrica “piatti e pennelli” :
Marc Chagall: Biancomangiare
L’arte, secondo Chagall, era uno stato d’animo che si manifestava attraverso simboli soggettivi e non convenzionali è così che per chi ama cucinare, la cucina può diventare una terra di mezzo dedicata alla libertà d’espressione. Imparando ad accostare colori e sapori, immagini e profumi, si può intraprendere un simpatico percorso sensoriale, un ipotetico giro per musei, concedendosi il lusso di… rimanere a cena! Dopo Botticelli e Guttuso stavolta prenderemo un dolce con Chagall e per il prossimo incontro d’eccezione ci diamo appuntamento a Settembre.
Buona estate!
Leggero ed innamorato, timido e sognatore così è uscito dal pennello di Marc Chagall il giovane violinista che sembra eseguire le note di una serenata alla sua bella e invece il riferimento è alla sua terra e alla condizione degli Ebrei nel mondo: una vita instabile come quella del musicista che deve suonare stando in equilibrio su un tetto. Marc Chagall pittore russo naturalizzato francese d’origine ebraica.
(…continua)
nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena
Torta ananas caramellato e cocco
Meringata al melone
__________________________________________________________________________________________
la settimana 2/8 luglio
Menù “Finger Food”
Questo menù è un po’ più complesso dei precedenti, richiede più tempo e non permette di avvantaggiarsi con il lavoro il giorno prima, se non per la spesa e il sugo di pomodoro. E’ pensato, quindi, per le vacanze, per un momento in cui, liberi dal lavoro, abbiamo voglia di passare qualche ora in cucina. In compenso, è perfetto per una cena fredda e ci permetterà di stare con i nostri ospiti senza affannarci ai fornelli durante il pasto. Il Finger food nasce per le cene in piedi con più di 6 ospiti. E nasce anche per permettere a chi cucina, di godersi in tutta tranquillità la serata! (…leggi il menù)
in Menubò:
Via libera ai “cibi capitalisti” in Corea del Nord. E da noi, che colore (politico) hanno i piatti?
Cantava Gaber: “Una bella minestrina è di destra, il minestrone è sempre di sinistra”. E ancora: “Io direi che il culatello è di destra, la mortadella è di sinistra, se la cioccolata svizzera è di destra la Nutella è di sinistra”. Etichette lontane che tuttavia fanno sorridere, con il loro innegabile fondo di verità. Nell’Italia del XXI secolo che, nonostante la crisi economica, consente più o meno a tutte le tasche di arrivare al medesimo cibo, la connotazione politica del mangiare è percepita solo da palati, o meglio da menti, intellettualmente sofisticate. Ed è molto diversa dal passato, avendo anch’essa risentito della globalizzazione. A fare la differenza oggi, più che il prezzo dei prodotti, è la loro provenienza. Tra le campagne di boicottaggio contro le multinazionali che sfruttano il Terzomondo, assecondano i regimi oppressivi o violano i diritti dei lavoratori – solitamente promosse da realtà di sinistra – rientrano innumerevoli industrie alimentari: dalla Nestlé alla Chiquita, dalla Coca Cola a MacDonald. Chi bandisce dalla tavola i loro prodotti fa una scelta politica, una scelta di consumo critico. (…continua)
Nora Ephron
Scomparsa lo scorso 27 giugno, rimarrà tra noi attraverso l’arte il cinema il cibo, la bellezza e la soavità di tutte le sue creazioni. Nora Ephron, scrittrice, sceneggiatrice, regista, chef e, in principio e soprattutto, donna. La freschezza, l’ironia e la sensualità, sono il tratto distintivo di tutti i suoi film, a cominciare da ”Harry ti presento Sally” (per il quale ottenne una nomination all’Oscar), ”Silkwood” e ”Heartburn”. Altrettante fortunate le pellicole, ”Insonnia d’amore”, ”C’e’ posta per te” e ”Vita da strega”, che ha firmato da regista. E ancora: “Affari di cuore” (libro e film) e ”Julie e Jiulia” (…continua)
dalla nostra lettrice Gabriella:
Cuore di cioccolato caldo freddo
cioccolato fondente
100 gr di zucchero
150 gr. di burro
40 gr di farina
3 uova la buccia di un arancia non trattata
1 pizzico di sale
Tritare il cioccolato al tritatutto o ridurlo a scaglie, unire il burro e lo zucchero mettere su un pentolino a bagnomaria (a fuoco basso), fino a che tutto non sarà ben sciolto ed amalgamato. Mentre il composto si raffredda, mettere in una ciotola le uova sbatterle con una frusta, incorporare la farina un pizzico di sale e la buccia d’arancia grattugiata (facendo attenzione a non grattugiare la parte bianca dell’arancio). unire la crema di cioccolato a filo continuando a mescolare con la frusta. (…continua)
___________________________________________________________________________________________
la settimana 25 giugno/1 luglio
dalla nostra corrispondente di Palermo il menù:
A cena con Guttuso
POLPETTINE DI ALICI CON GRANITA DI POMODORO, SPAGHETTI CON ALICI E FINOCCHIETTO, TORTINO DI MELANZANE E ALICI, ANGURIA IN COPPA
Protagonista indiscussa di questo menù è l’alice pesce azzurro, pesce povero, che riempie copiosamente i banchi dei mercati palermitani.
Percorrendo i vicoli del centro storico sono arrivata al mercato della Vucciria ed è lì che vi voglio invitare, tra quei banchi che Guttuso conosceva molto bene e che si narra abbia molto studiato prima di riprodurli nel 1974 nella versione finale. Oggi la tela dalle imponenti dimensioni (300 x 300 cm !) troneggia su di una parete di Palazzo Steri a due passi dal mare di Palermo.
Questo dipinto nell’immediato regala una visione sintetica del turbolento e chiassoso mercato di Palermo, un’enorme natura morta con oggetti stipati e ammassati gli uni sugli altri, veri protagonisti del dipinto, fra i quali si muovono gli acquirenti. (…leggi il menù)
in Menubò:
La forza del grano
“Secondo un antico detto, “non di solo pane vive l’uomo”. È una grande verità. Ma la panificazione, nata circa quattromila anni fa, è l’emblema della nostra civiltà. Non solo il pane è il cibo più buono che io conosca – appena uscito dal forno e intinto nell’olio d’oliva, con un pizzico di sale e uno di pepe, è ineguagliabile -, ma è stata la coltura dei cereali a spingere i nostri antenati nomadi a scegliere la vita sedentaria, da cui sono nate le prime comunità. Semina, mietitura, trebbiatura e molitura del grano non possono essere il frutto del lavoro di una persona soltanto, e così è anche per la panificazione, Il pane è sociale. Metaforicamente e no”.
La notizia della prima trebbiatura del grano al fondo Verbumcaudo, podere nell’entroterra palermitano, confiscato alla mafia e utilizzato oggi a fini sociali, è gioiosa conferma di questa bella riflessione della scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby (leggi l’intera citazione). Solo la tenacia e il coraggio di alcuni cittadini, uniti nella volontà di riappropriarsi della propria terra, ha fatto sì, infatti, che qualche giorno fa si chiudesse una storia di violenza e soprusi durata oltre 30 anni. (…continua)
nella rubrica “recensioni”
una splendida rassegna fotografica del parco divertimenti del gusto tutto rigorosamente “made in Italy”:
Eataly
MadamaRicetta, come preannunciato, giovedì è stata all’inaugurazione di Eataly. Vi segnaliamo le impressioni della nostra corrispondente che è venuta da Palermo, Cecilia (leggi la recensione) e vi proponiamo un piccolo fotoracconto.
All’ingresso vi accoglie un cartello con su scritto: “qui potete fare tutte le foto che volete”. Un invito a catturare tutta le bellezza dei prodotti italiani, Patron Farinetti infatti “Dedica questo spazio al mondo della bellezza del cibo e dell’arte” (continua)
___________________________________________________________________________________________
la settimana 18/24 giugno
Menù “E la chiamano estate…”
Pane formaggio e fantasia, trofie al pesto e bufala, grigliata mista, insalata verde, gelo di anguria, more e pistacchi. “E la chiamano estate”, bellissima canzone di Bruno Martino del 1965: un tuffo nelle atmosfere dei grandi night club di un tempo non troppo lontano. E l’estate è arrivata anche quest’anno, le previsioni ci dicono che l’alta pressione nordafricana si spingerà sul Mediterraneo portando una lunga fase di caldo intenso. Tutti ci lamentiamo, ma album dei ricordi collettivi alla mano, luglio e agosto da sempre sono un toccasana per il nostro spirito, soprattutto nei momenti più cupi. L’estate ha infatti il potere di risollevare gli animi, alleggerire le preoccupazioni e invitare al relax. In un bell’articolo apparso qualche giorno fa sul Corriere della Sera, sotto segnalato, Maria Luisa Agnese ha ricordato una lunga serie di tormentoni estivi – da Maramao perchè sei morto alla Febbre del sabato sera – che hanno accompagnato gli italiani in alcuni dei passaggi più drammatici della storia repubblicana, regalando loro qualche momento di spensieratezza. Questo è dunque il nostro augurio per l’estate. Staccate la spina il più possibile. Bastano la colonna sonora giusta e, naturalmente, un menù fresco e veloce che i più fortunati potranno consumare in giardino o in terrazza. (leggi il menù)
in Menubò:
nella rubrica “recensioni”
Filippo La Mantia
Era da tempo che sognavo di gustare i piatti di Filippo La Mantia e devo dire che le mie attese non sono state deluse. Una location fantastica, nell’hotel Majestic nella bellissima Via Veneto, a pochi passi dal cuore della ormai fu “dolce vita romana”. Ho cenato nella terrazza, ambiente elegante e raffinato, che con i suoi bellissimi arredi regala un’atmosfera da film. Ambiente caldo e confortevole, staff di sala professionale e informale: tutto ti fa sentire a tuo agio. Splendida la sala d’accoglienza: una galleria di pezzi d’antiquariato e pregiati libri su arte e cultura siciliana, arricchita da una modernissima cucina a vista. (…continua)
ed inoltre:
Apre Eataly Roma: un trionfo di bontà e di bellezza
La battuta migliore sull’apertura nuovo Eataly Roma è di Carlo Petrini, originario di Cuneo e padre di Slow Food: cade proprio nel giorno – ha osservato sornione – in cui chiude il Billionaire di Briatore, e come il Billionaire è opera di un cuneese, Oscar Farinetti… “mi chiedo quale sia la notizia migliore…”
Per noi romani non c’è dubbio: l’inaugurazione del 19.mo Eataly del mondo, il quarto d’Italia dopo Torino, Genova e Bologna – è una notizia grandiosa, in tutti i sensi. Prima di tutto nel senso delle dimensioni. Ospitata nell’Air Terminal della Stazione Ostiense – affascinante edificio postmoderno costruito dall’architetto spagnolo Julio Lafuente per i Mondiali del ’90 e rimasto quasi in disuso per anni – la nuova creatura di Farinetti si snoderà su quattro piani e 17 mila metri quadrati. E accoglierà circa seimila buongustai ogni giorno, affidandoli alle cure di oltre 500 giovani dipendenti, tutti i giorni dalle 10 a mezzanotte. (…continua)
___________________________________________________________________________________________
la settimana 11/17 giugno
Menù “Verde che viene verde che va”
Mela e formaggio, tagliolini zucchine e speck, pollo pesto, fagiolini alla maggiorana, yogurt con crema di kiwi. Un menù tutto all’insegna del verde, un colore bello da vedere e che in cucina è indice di freschezza come l’erba bagnata dalla rugiada al mattino. Ingredienti, in prevalenza, del nord Italia, come le mele e lo speck del trentino, il pesto ligure, il grana delle valli padane, in armonia con il limoncello e i limoni di Amalfi, i taralli pugliesi, ed anche con un extracomunitario kiwi.Il verde che viene è quello della primavera inoltrata che apre all’estate, il verde che va è quello della Lega che ha perso consensi alle ultime elezioni. (leggi il menù)
nuove ricette del nostro corrispondente da Teramo: “il Gattocherampica”
Li ciammarich’e e Lu pà cott’ Il pane cotto e le lumache sono due piatti poveri della cucina contadina abruzzese. Entrambi fatti senza dover acquistare nulla. Il pane cotto era generalmente una pietanza invernale servita la sera, una minestra calda fatta per riciclare gli avanzi di pane secco, arricchita dalle proteine dell’uovo (anche quest’ultimo abbondava nei pollai dei contadini). Le lumache erano invece una festa per i bambini. Solitamente dopo gli acquazzoni primaverili ed estivi, i contadini più anziani -rimasti a casa perché non più in grado di lavorare nei campi- portavano con sé i nipotini in campagna a raccogliere le lumache. (…continua)
in Menubò:
nella rubrica “moda“:
Donne di vino vestite
Notizia farlocca come direbbe Luciana Littizzetto: dal prossimo Carnevale sarà possibile mascherarsi da vino rosso. Senza bottiglia, bicchiere o damigiana, ma indossando con gran stile direttamente il nettare degli Dei. A renderlo possibile i ricercatori della Western Australia University, guidati dallo scienziato Gary Cass e l’artista contemporanea Donna Franklin, i quali hanno trovato un modo per produrre tessuto usando un processo di fermentazione simile a quello delle bevande alcoliche: vino rosso se amiamo il colore della passione (come Madama Ricetta), ma anche bianco, rosè o biondo birra. (…continua)
nella rubrica “libri”:
Artusi premia la Cucina del buon gusto:
omaggio al lato più umano della tavola
Cucinare è arte, lussuria e amore. Cucinare è compromesso e divertimento, fantasia e ritualità. “Cucinare ci rende più umani”.
Parola (ed esperienza) di Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati, che nella Cucina del Buon Gusto Feltrinelli, febbraio 2012) attraverso ricette, racconti e consigli pratici raccomandano un modo d’essere.
Avvocato minorile e famosa scrittrice di origini siciliane la prima, milanese e insegnante di cucina la seconda, entrambe le autrici si sono trasferite anni fa in Inghilterra e hanno scoperto nel cibo un potente veicolo culturale ed un efficace antidoto contro la nostalgia. Stella polare dell’opera, il “maestro” Jean-Anthelme Brillant Savarin, personaggio pubblico della Francia a cavallo tra XVIII e XIX secolo, autore della Fisiologia del gusto. Meditazioni di gastronomia trascendente: un’illuminante raccolta di aforismi sulla tavola e i suoi piaceri. Hornby e Lazzati si muovono sulle sue orme, nel tentativo (riuscitissimo) di raccontare la forte continuità tra buon gusto in cucina e nella vita. (…continua)
__________________________________________________________________________________________
la settimana 4/10 giugno
Menù “Favole e Fave”
Tagliatelle fave, pancetta e pecorino, finto pollo fritto, vignarola.
Un menù dedicato alle fave, cibo povero, e, a mio avviso, molto gustoso. Le fave sono il frutto di una pianta coltivata già 3000 anni fa, lo testimoniano i rinvenimenti in tombe egizie, a dimostrazione che sono i primi legumi che l’uomo abbia mangiato. Attraverso Greci e Romani sono giunte a noi, e si sono fatte spazio nelle tavole dei contadini, sopratutto i più poveri. Venivano chiamate la carne dei poveri perché pur costando nulla sono ricchissime di proteine, vitamine, fibre e potassio. Hanno conquistato così un ruolo da protagoniste in molti piatti del sud, come il macco di fave in Sicilia, fave e cicoria in Puglia, la vignarola nel Lazio e tanti altri gustosi piatti della cucina mediterranea. (leggi il menù)
in Menubò:
Il gusto della legalità
Allora la farina c’è, il sale anche, il lievito pure, cosa manca? Ah quasi me ne dimenticavo: il sapore della legalità.
Non si tratta delle prima ricetta surreale di questo blog, ma di un modo per iniziare a raccontare come oggi sia possibile, grazie a tanti italiani che lottano ogni giorno contro le mafie, aggiungere il sapore della legalità a molti piatti ed a tutte le tavole.
La storia comincia da lontano, almeno dal 1982, quando una legge fortemente voluta da Pio La Torre (ex parlamentare del PCI ucciso da Cosa nostra proprio poco prima che la sua legge che istituiva il reato di mafia, il 416 bis, fosse approvata) rende più efficace il sequestro dei beni alle mafie. Poi continua nel 1994, quando si avvia una raccolta di firme per una legge popolare che permettesse il riutilizzo sociale dei beni mafiosi. Quella raccolta di firme fa si che nascano due cose: una legge che effettivamente privilegia il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti a ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, e l’associazione Libera, promossa da don Luigi Ciotti con tante associazioni di volontariato e di promozione sociale. (…leggi l’articolo)
nella rubrica “ambiente”:
Spreco di energia – spreco di cibo: un circolo vizioso da spezzare
Circa due milioni e mezzo di tonnellate di frutta, duecentomila di carne e cinquecentomila di formaggi, nel 2010 sono finite nelle discariche italiane. Uno spreco denunciato ieri, in occasione della 40sima Giornata Mondiale dell’Ambiente, dal Barilla Center for Food and Nutrition, ma in realtà noto da tempo. Ogni anno, nel mondo, oltre il 30 per cento della produzione alimentare viene sprecata, sia durante i processi di coltivazione e trasformazione del cibo, sia nelle fasi di distribuzione e di consumo domestico. Tale dato, registrabile soprattutto nei Paesi più ricchi, ha un impatto disastroso sul sistema energetico ambientale. Si è calcolato, che solo nel Regno Unito, il cibo sprecato comporta l’inutile dispersione di circa 300 litri d’acqua al giorno per ogni cittadino. (…continua)
___________________________________________________________________________________________
la settimana 28 maggio / 3 giugno
Menù “L’inverno non ci vuole lasciare”
Quadrotti di polenta gustosi zuppa di moscardini con funghi gratin di verdure miste.
Quante volte i nostri nonni ci hanno detto: la mezza stagione non esiste più! Questo menù è dedicato ad un inverno restio a morire, a questa pioggia che non vuole andare via. Per questo la polenta che ricorda la stagione fredda ma fatta a quadrotti con un po’ di alici stuzzicanti, potrebbe essere un simpatico aperitivo estivo, più che un primo. Poi la zuppetta piatto invernale, ma fatta con il pesce ci fa pensare al mare e al suo sole, insomma un menù di speranza. (leggi il menù)
nuove ricette del nostro corrispondente da Teramo: “il Gattocherampica”
Farfalle con gamberetti e punte d’asparagi
Uova sfiziose
nuove ricette della nostra corrispondente da Lugano: Valentina Arena
English Pie con Crema al Cocco
Caprese al Limone
Creme Caramel all’Amaretto
in Menubò:
nella rubrica “in due parole”:
La scorta dello scandalo
Dubbio controcorrente: è tanto grave che la scorta di Anna Finocchiaro, le dia una mano a spingere il carrello della spesa? Sicuramente quegli agenti hanno maturato con la senatrice siciliana una familiarità difficilmente immaginabile per chi non ha mai avuto un bodyguard alle calcagna. (…leggi l’articolo)
nella nuova rubrica “vi segnaliamo“:
Dove compro (se compro)
cosa, quando, quanto, perché, fatto da chi, fatto come, fatto dove: sono le domande che il consumo critico ci propone/impone prima di ogni acquisto.
Rajendra Pachauri, coordinatore dell’organismo dell’Onu Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), premio Nobel 2007 per la Pace per aver reso il cambiamento climatico un’emergenza da tutti percepita, esorta: «Per aiutare il clima, ricordiamoci di non comprare qualcosa semplicemente perché è in vendita ma solo se ne abbiamo davvero bisogno». (…leggi l’articolo)
ed ancora altre ricette dei nostri “lettori”:
Pesce spada con pomodorini secchi
___________________________________________________________________________________________
la settimana 21/27 maggio
Menù “vegetariano“
Spiedini di melone e feta, spaghetti al ragu’ di bufala, involtini di melanzane alla siciliana, crok di verdure miste, panna cotta leggera con zafferano e cardamomo.
Questo sembra un menù complesso, invece è semplice e veloce. Moltissime pietanze possono essere preparate il giorno prima, questo permetterà di realizzare la cena il giorno successivo in un’ora e con tutta calma.
(leggi il menù)
una nuova corrispondente
Sarah Zuhra Lukanic (Roma)
Mi chiamo Sarah Zuhra Lukanic e Madama Ricetta mi ospita come una corrispondente intrusa. Sapete che nelle feste c’è solitamente un ospite imbucato. Ecco, cercherò di essere uno di questi. Una specie di Principe Giovanelli della situazione. Sarò la vostra Madama Lukas. Tutta l’esistenza l’ho passata come un contenitore delle storie altrui, qui sarò un contenitore delle ricette altrui. Per ben sedici anni ho lavorato come sommelier, bar woman e barista. Ho lavorato anche alla Buvette della Camera e del Senato. (guarda le mie ricette)
Chi mangia bio si sente dio?
Chi mangia biologico tende a sviluppare un atteggiamento ipercritico nei confronti degli altri. E si sente anche un po’ superiore. Questo risultato di fondamentale rilevanza accademica, è frutto di una ricerca condotta dalla Loyola University di New Orleans ed è stato diffuso dalla rivista Social Psychological and Personality Science. Secondo gli autori di questo studio le persone che mangiano bio tendono a giudicare i comportamenti altrui in maniera più severa, atteggiamento che li rende potenzialmente antipatici. (…continua)
___________________________________________________________________________________________
la settimana 14/20 maggio
le nuove ricette del nostro corrispondente da Teramo
Li becchenutt’, Gnocchi di castagne al pesto, Linguine ai fiori di zucca (leggi le ricette)
la nuova rubrica “in due parole”
Siamo ancora noi “questo piatto di grano”?
Perché De Gregori, cantautore simbolo della generazione che sognava di cambiare il mondo, ha ceduto una delle sue creazioni più felici al Monte dei Paschi di Siena, banca sotto inchiesta per aggiottaggio con un buco in cassa di oltre otto miliardi di euro? Per soldi, immaginiamo. (…continua)
Brava Lucianina!
Plausi e complimenti a Luciana Littizzetto per il suo secondo show a “Quello che (non) ho”. Durante la prima puntata della trasmissione firmata Fazio-Saviano, la comica torinese è stata molto deludente, sciorinando, intorno alla parola donna, una serie di osservazioni banali e battute pesanti. La sera seguente, tuttavia, si è ampiamente riscattata, sebbene il termine scelto fosse di gran lunga meno nobile: “stronzo”. (…continua)
L’odore di bruciato
La notizia che una cicca malspenta in un ufficio della Camera ha generato un falso allarme incendio, allertando per qualche minuto i passeggiatori del Transatlantico e i pompieri di Palazzo, ha campeggiato per ore sull’home page di tutti i principali quotidiani. Per quale motivo? (…continua)
il menù della nostra corrispondente da Palermo
“Menù di primavera sul filo di zucchine e menta“
Bruschette caldo freddo, La primavera nel riso, Polpettine di salcicce con salsa di zucchime e zenzero, Finto tiramisù
Ho ideato questo menù pensando alla primavera all’armonia dei suoi colori, all’esplosione creativa che ispira a tutti gli amanti del gusto e del bello. (leggil il meù)
______________________________________________________________________________________
la settimana 7/13 maggio
Pesce e formaggio
Fiori di salmone e zucchine, Linguine cozze e pecorino, Spada croccante, Insalata ricca.
Pesce e formaggio lontani e vicini, divisi dalla nascita come mare e terra, proprio come mare e terra, a volte, si compenetrano e si completano magnificamente. Si dice che in cucina, come in amore tutto è permesso. C’è chi li adora separati e li snobba se sono insieme, considerando questo connubio una stranezza della “cucina moderna”… (leggi il menù)
Prima colazione slow: nutrimento per lo spirito
Tutti sappiamo che la prima colazione è il pasto più importante della giornata e quasi tutti lo saltiamo, lo trascuriamo o lo ingurgitiamo a tempo di record. Per vedere una famiglia italiana che si siede intorno al tavolo la mattina bisogna sorbirsi una pubblicità del Mulino Bianco. E questo è davvero un peccato. Una prima colazione come si deve, infatti, non solo ci dà la carica per l’intera giornata, a tutto vantaggio del rendimento scolastico/lavorativo e della salute, ma cosa ben più importante rifocilla magnificamente lo spirito. (…continua)
Un ortotavolo per la vita
Un ortotavolo come regalo di nozze: può andare? “Che accidenti è un ortotavolo?” si chiederanno anzitutto in molti. Trattasi di un tavolo, di misura variabile a seconda dello spazio a disposizione, ripieno di terra, dove crescono – si spera – frutta e verdura. È pensato per chi ha una terrazza in città e sente nostalgia della campagna. E qui la seconda domanda: “perchè regalarlo per un matrimonio?” Perchè fa chic, naturalmente. Coltivare pomodori fuori dalla finestra con il sottofondo di clacson e l’odore di smog nell’aria è l’ultima moda. E a noi piace perchè anche se il risultato non è quello dei pomodori biologici cresciuti al sole campestre, rappresenta comunque una risposta a molteplici storture del mondo moderno. (…continua)
___________________________________________________________________________________________
la settimana 1/6 maggio
Menù “Primo Maggio“
Anellini alla Norma, Arista al sale, Panzanella, Fave e Pecorino.
E’ il primo menù che vi proponiamo per celebrare la nostra e la vostra festa
(leggi il menù)
Menù “Il primo anno del mio bambino“
Menù: Cannelloni ricotta e spinaci, Sformato accompagnato con pisellini primavera e patate novelle
Partendo dal presupposto, anzi dall’evidenza, che i piccoli odiano la confusione convulsa dei grandi, che detestano essere tirati su, strattonati, sbaciucchiati, trattenuti da chicchessia e soprattutto da una folla indistinta di parenti fino al V grado e amici di una cerchia infinita, abbiamo pensato a una festa a loro misura. (leggi il menù)
diete
Dukan: profeta o cialtrone?
Se avesse vinto un Nobel sarebbe meno famoso. Pierre Dukan, neuropsichiatra convertitosi alla dietologia, è al momento uno dei medici più noti al mondo. Una notorietà che si declina in modi assai diversi a seconda del pubblico. Nell’universo delle starlette e dei loro fan è un idolo, un genio, un profeta. È lui che ha modellato il fisico di Kate Middelton nei mesi precedenti le nozze regali, secondo le rivelazioni della sua stessa mamma. Ed è sempre lui che ha ridato forma a Penèlope Cruz dopo il parto e a tante altre che vivono del proprio sex appeal (da Jennifer Lopez a Nicole Kidman). Come? (…continua)
viaggi
Langhe di Pasqua
Il buon bere e il buon mangiare allargano i cuori: le Langhe in primavera ne sono prova lampante. Lassù tra colline, boschi, fiumi e castelli, tra nocciole, formaggi e cioccolata, il godimento regna sovrano. A dispetto del tormento e dell’inquietudine che, complici alcuni dei retaggi più suggestivi della nostra letteratura, si tende ad associare a quest’angolo di Piemonte tra Cuneo e Asti. Chi ha la fortuna di visitarlo la prima volta alla luce di un sole splendente, magari nei giorni dedicati per definizione ai piaceri della tavola – Pasqua e Pasquetta – fatica a trovare traccia della malinconia struggente di Pavese, della malora di Fenoglio o della gravità dell’Alfieri, tutti figli nobili delle Langhe. Incontra invece gente allegra e leggera con il bicchiere sempre mezzo pieno tra le mani, bicchiere da offrire e condividere. Gente curiosa, aperta, goliardica, con un senso dell’ospitalità e un orgoglio per i tesori di casa propria che ricordano certi spaccati del Meridione. (…continua)
feste e sagre
La festa del santissimo Corcifisso a Monreale
La festa religiosa che ha luogo in questa piccola cittadina normanna, nei primi tre giorni di maggio, risale a circa tre secoli fa e culmina il terzo giorno con la processione in cui la Confraternita dei “fratelli” porta a spalla il pregiato crocifisso modellato da Antonello Gagini tra il 1525 e il 1535. Aldilà della religiosità e del folklore c’è da segnalare che in questi tre giorni le strade del paese sono punteggiate da banchi dove si può consumare dell’ottimo cibo di strada: pane ca meusa, pane e panelle, sfincione, mennuli e fave atturrate, calia e semeza e la cubaita. Voi vi chiederete che cosa è questo ventaglio di incomprensibili parole? (…continua)
lo sapevi
La forma del latte
Morbida, fresca, dolce, cremosa, di color bianco lucente. Di cosa stiamo parlando? Della ricotta naturalmente, la forma del latte (parafrasando il titolo di un celebre romanzo di Andrea Camilleri), un cibo delizioso quanto semplice e naturale che ha il gusto dei pascoli e del latte appena munto e la sapienza antica di gesti tramandati da infinite generazioni. Un passato lontanissimo e tenacemente conservato da quella cultura materiale che è l’altra faccia della cultura alta (testimonianze letterarie e artistiche) e altrettanto indispensabile a ricostruire i modi e le ragioni dell’agire umano, cioè le faticose tappe del cammino dell’umanità. (…continua)
La cucina da leggere
________________________________________________________________________________
Commenti recenti