Una spolverata di reggiano che fa la differenza
Mangiare parmigiano è tutt’altro che un sacrificio e informarsi su come acquistare quello prodotto nelle aziende emiliane colpite dal terremoto dello scorso maggio è semplice e veloce (basta consultare, tra gli altri, www.parmigiano-reggiano.it). Non stupisce dunque che già un italiano su quattro abbia fatto questa scelta (secondo i dati appena diffusi dalla Coldiretti). Gente intelligente, consumatori responsabili che mettono in pratica in modo fruttuoso le migliori regole del consumo critico. Il loro gesto non costa niente (il parmigiano regna sovrano su ogni tavola italiana), ma serve tanto. Serve a scongiurare la chiusura degli oltre 80 caseifici – per la maggior parte nel modenese – distrutti o gravemente danneggiati dal sisma e il conseguente collasso degli altri anelli della catena produttiva: stalle e fienili, mungitoi, magazzini di conservazione, studi veterinari etc… Serve, inoltre, a contenere un danno, quello causato al comparto caseario emiliano dalle scosse, calcolato in circa 200 milioni di euro (500 mila le forme di parmigiano crollate rovinosamente dagli scaffali). Serve a ridare un po’ di fiducia a migliaia di lavoratori e centinaia di piccoli imprenditori che si vedono negati i prestiti dalle banche e gli aiuti dallo Stato. E serve infine a impedire che anche la tragedia emiliana, come tante altre, sia condannata all’oblio. Mi ha profondamente colpito che quest’anno le chiacchiere da ombrellone sulla spiaggia abruzzese dove la mia famiglia trascorre le vacanze da generazioni, vertessero anche sull’acquisto intelligente e solidale di parmigiano. Non solo. Proprio sul bagnasciuga ferveva un intenso scambio di tocchi di reggiano tra la signora che si era presa l’incarico di farselo spedire e le altre bagnanti che lo avevano commissionato. Come si legge sul sito del Consorzio parmigiano reggiano o su quello della Coldiretti Emilia che tanto si è attivata con la Campagna Amica, i prodotti emiliani si possono acquistare in tanti modi, a cominciare da alcuni canali della grande distribuzione promotori di iniziative ad hoc (fino al 31 luglio in tutti i supermercati Auchan sarà in vendita il “parmigiano della solidarietà”). Lo stesso discorso vale per le altre eccellenze dell’agroalimentare di origine emiliana o lombarda: aceto balsamico, “oro nero” di Modena, salumi, miele, meloni, lambrusco. Le iniziative per venderli e sensibilizzare i consumatori su un’emergenza tutt’altro che passata sono molteplici. Basta tenere gli occhi aperti e l’olfatto all’erta.
Silvia Gusmano

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