Le reti di Radi
Sette donne, una barca, reti piene di pesce, squisiti vasetti consegnati in molte città e diverse regioni. È la realtà di Bio&mare (www.bioemare.it), prima e unica cooperativa femminile di pesca in Italia. A fondarla, cinque anni fa, sul molo di Marina di Carrara, Radoslava Petrova, nata nel 1974 a Plodvid in Bulgaria e giunta in Toscana nel 1998. A gesdtirla oggi con lei, altree sei donne di età e nazionalità diverse, con la stessa passione per il mare e la stessa inesauribile energia. “La vita del pescatore è tosta – racconta Radoslava, nota a tutti come Radi – c’è la sveglia a notte fonda, il peso del lavoro, le bizze del mare, la concorrenza e, soprattutto all’inizio, una certa diffidenza da parte dei colleghi uomini”. Al fianco e all’ombra di questi colleghi tutto è cominciato, quando Radi affascinata dal mare e stufa di mantenersi con lavori di fortuna, ha chiesto alla Cooperativa di pesca Maestrale, di poter collaborare con loro. E ha cominciato come segretaria. In poco tempo, grazie alla sua creatività e al suo entusiasmo, è diventata preziosa per gli affari di quei lupi di mare poco avvezzi a lavorere con le donne e ha convinto il suo capo a misurarsi su una strada nuova: produrre vasetti di salsa con gli avanzi e gli scarti del pesce che andavano sprecati. Nella Bulgaria comunista dove è cresciuta, Radi infatti, era abituata a non buttare niente e a trasformare in sughi e conserve tutto il cibo inutilizzato. L’idea si rivela vincente. I barattoli della Maestrale vanno a ruba e poco dopo Radi decide di mettersi in proprio con un progetto che attira altre donne già attive, seppur con ruoli subalterni, nel mondo della pesca. Si procurano una barca e si rimboccano le maniche. “L’assenza di uomini – spiega Radi ridendo – è una casualità…o meglio una scelta loro che non hanno mai chiesto di unirsi a noi, non nostra!” La collaborazione con i vecchi colleghi comunque continua, anzi la maggior parte della materia prima che la Bio&mare trasforma in sughi rigorosamente biologici proviene dalla pesca della Maestrale. Gli affari per fortuna vanno a gonfie vele, i vasetti vengono venduti soprattutto tramite GAS (gruppi di acquisto solidale) bel oltre i confini della Toscana e Radi e le sue compagne hanno conquistato una certa notorietà a livello mediatico e diversi premi e riconoscimenti per la loro attività imprenditoriale. E la crisi? “Tutti la sentiamo – spiega Radi – ma io sono convinta che la crisi in corso sia prima di tutto spirituale. Spesso la gente non crede abbastanza nei propri sogni e non trova la forza per trasformarli in realtà. La chiave del successo è credere in ciò che si fa e impegnarsi a realizzarlo con passione e coraggio…”
Silvia Gusmano
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