Non è sempre tutta una bufala
Dei formaggi a pasta filata la mozzarella è regina indiscussa. Che sia di latte di bufala o di vacca, è uno dei prodotti più amati e caratteristici del made in Italy ed è nota in tutto il mondo.
Una produzione tipica del Sud Italia che sta subendo ferite profonde a causa delle frodi alimentari. A risentirne è principalmente la mozzarella di bufala, che recentemente ha ottenuto il riconoscimento DOP. La Mozzarella di Bufala DOP soggetta a limitazioni per area di produzione riconosciuta solo ad alcuni comuni nelle province di Caserta, Salerno, Napoli, Benevento, Avellino, Latina, Roma, Frosinone e Foggia, deve essere prodotta esclusivamente con latte fresco di bufala con procedimenti specifici di lavorazione. Un prodotto eccelso: cuore morbido, crosta sottilissima, sapore leggermente acidulo, si scioglie in bocca lasciando emozioni sensuali e avvolgenti.
L’ultimo colpo inferto alla nostra mozzarella di bufala ce lo regala il caseificio Cantile srl di Sparanise (Caserta). Secondo le indagini la mozzarella Cantile, venduta in importanti catene di distribuzione, soprattutto francesi, aveva subito delle adulterazioni alimentari. Il latte di bufala veniva, infatti, sistematicamente mischiato con il latte vaccino, scaduto e acquistato all’estero e spacciato come di bufala e ‘made in italy’, che aveva inoltre una carica batterica superiore di 2.000 volte rispetto al consentito, “tale da rendere il prodotto potenzialmente nocivo per la salute”. Il danno non è solo per i consumatori della mozzarella Cantile ma si ripercuote sui 1500 allevamenti impegnati a produrre latte di bufala nel rispetto delle regole della mozzarella di bufala campana Dop, e si ripercuotono anche l’immagine di un prodotto che vanta un fatturato di oltre 435 milioni di euro, di cui 71 milioni realizzati grazie alle esportazioni.
Il nostro patrimonio agroalimentare con le produzioni tipiche nazionali (ossia quelle con i marchi di qualità) costituisce il “fiore all’occhiello” nel portafoglio delle esportazioni, una ricchezza da preservare. Nonostante l’Italia si conferma al primo posto nella UE per livello di controlli sulla sicurezza alimentare c’è sicuramente bisogno di intensificare i controlli. Ma è proprio grazie alla nostra appartenenza all’UE e alle leggi comunitarie imposte dall’Europa che i prodotti del “made in italy” sono tra i più apprezzati nel mondo.
Ivana Santomo
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