piatti e pennelli

Il Cubismo dalla tela alla tavola

 L’artista  raccoglie emozioni che vengono da ogni parte: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma che passa, da una tela di ragno. Proprio per questo non si deve far distinzioni tra le cose, le quali non sono stratificate per classi. (Pablo Picasso -1935)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole. (
P.P.)

 Pablo Picasso –L’Amicizia- 1907/08

Ogni cosa può entrare a far parte, secondo Picasso, di un universo in cui gli elementi, fondendosi  ai sentimenti, ai ricordi e alle emozioni prendono forma e colore in un turbinio di energie  da cui egli  estraeva l’immagine che poi restituiva in una tela, in uno schizzo o in una scultura.

Il quadro Les demoiselles d’Avignon (1907) che segna la grande svolta nella sua produzione artistica e la nascita del Cubismo è preceduto da un breve ma significativo incontro con l’arte africana che influenza le sue opere, detto epoca negra e da due fasi distinte in cui viene suddivisa la sua produzione: il periodo blu, caratterizzato da quadri monocromatici e il periodo rosa che vede il ricorso a tonalità più calde e soggetti più leggeri. All’esordio del movimento cubista, seguirà una vastissima produzione di opere tra le quali quella che viene considerata un sentimento su tela “L’Amicizia”(1907/08).

Con Picasso e il Cubismo nasce una nuova dimensione dello spazio pittorico che, escludendo la distanza, il vuoto e la misura, non è più illusionistico e in esso gli oggetti si possono distendere, aprire sovrapporsi, sconvolgendo le regole dell’imitazione. I soggetti vengono mostrati simultaneamente davanti, dietro, dall’alto, di lato, di sotto, obliquamente, come se l’artista, prima di dipingerli, li avesse osservati muovendosi nello spazio che li circonda, fissandone nella memoria i vari e molteplici aspetti. In questo modo i dati visivi non vengono semplicemente riprodotti, ma organizzati in una sintesi intellettuale ,che, operando una selezione, fa emergere quelli essenziali.

Come scrisse Apollinaire nel 1913  –Nel cubismo le tre dimensioni della geometria euclidea hanno soddisfatto l’inquietudine che il sentimento dell’infinito suscita nei grandi artisti. Quello di Pablo Picasso  era quindi un mondo dove  egli partendo dalla profonda conoscenza della struttura delle cose operava poi una  puntuale destrutturazione e rappresentazione di esse. Un’autentica filosofia di vita, che a mio parere, può  essere  accostata anche ad aspetti impensabili del quotidiano. Destrutturare una pietanza, dare agli ingredienti autonomia e nuove possibilità di accostamenti, creare nuovi colori, fare virare i sapori verso aree sconosciute, si avvicina al racconto di una  interiorità incline alla sperimentazione e,  dalla penna di Simone Téry,  emanante “una bontà sfavillante, una specie di serenità beffarda e anche una dolcezza inquietante”.
Cecilia

DESTRUTTURAZIONE DI Riso, patate e cozze

Ingredienti per 4 persone
cozze  kg. 2
riso gr. 300
patate gr.500
pomodori maturi 5
cipolle rosse di Tropea 2
aglio
pomodorini gr.200
prezzemolo
pecorino grattugiato
brodo vegetale
sale e pepe
olio d’oliva
mandorle tritate e tostate
Procedere tagliando le patate e fettine medie, le cipolle molto sottilmente ed i pomodori. In una teglia con carta forno iniziare a fare degli strati con: patate – pomodori – cipolle – riso – poco sale – pepe – olio e spolverare con il pecorino, coprire il tutto con il brodo vegetale. Fare tanti strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Ed infornare in forno a 180° per 15 minuti, alzare la temperatura a 200° fare finire di cuocere e gratinare. Intanto lavare le cozze, e disporle in una capiente padella dove precedentemente si e fatto imbiondire uno spicchio di aglio schiacciato, salare, pepare, condire con olio ed aggiungere i pomodorini tagliati a pezzetti, mettere il coperchio e fare cuocere fino a che le cozze non si aprono. Per ultimo aggiungere il trito di prezzemolo e la granella di mandorle. Comporre il piatto: porzionare una ferra di di riso e patate e accostare una ciotolina contente la zuppa di cozze.

DESTRUTTURAZIONE DI Sarde a beccafico

ingredienti per 4 persone
sarde pulite ed aperte gr. 300
pane per bruschetta 10 fette
ricotta gr. 100
limone 1
pinoli tostati
uva passa
sale e pepe
olio d’oliva
aglio
Strofinare lo spicchio d’aglio sul pane e forlo tostare in forno. In una padella antiaderente grattugiare la scorza del limone, aggiungere l’olio e senza farlo riscaldare troppo, fare rosolare pochissimo le sarde, da ambo i lati. Intanto in una ciotola condire la ricotta con olio, sale, pepe, l’uva passa precedentemente ammollata in acqua e poi asciugata ed i pinoli tostati. Comporre il piatto, disponendo sulla fetta di pane bruscato una sarda ed una chenel di ricotta, finire con un giro di pepe e di olio. 

DESTRUTTURAZIONE DI Caffè

ingredienti
acqua gr. 250
zucchero gr. 100
una tazza di caffè ristretto
amido per dolci gr. 25
cacao amaro un cucchiaio
foglie di limone
bucce di limone
Sciogliere in un tegamino l’amido con il caffè ristretto, aggiungere il cacao, la buccia di limone grattugiata, lo zucchero ed infine allungare con l’acqua. A fiamma bassa, mescolando, portare a bollore; versare la crema ottenuta in uno stampo con il fondo rivestito di foglie di limone e mettere in frigo per parecchie ore. Servire un cubo di crema in un piattino da caffè decorando con una foglia di limone. 

LISTA DELLA SPESA
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premesso che in casa abbiamo: sale e pepe, olio d’oliva, brodo vegetale, zucchero, caffè
compriamo:
cozze  Kg.2,
riso gr. 300
patate gr.500
pomodori maturi 5
cipolle rosse di Tropea 2
pomodorini gr.200
prezzemolo
pecorino grattugiato
mandorle tritate e tostate
sarde pulite ed aperte gr. 300
pane per bruschetta 10 fette
ricotta gr. 100
limone 1
pinoli tostati
uva passa
amido per dolci gr. 25
cacao amaro un cucchiaio
foglie di limone

TABELLA DI MARCIA
Il giorno prima si può procedere alla preparazione della crema di caffè, perché deve riposare in frigo almeno una notte. Un paio di ore prima preparare lo sformato di riso che va servito tiepido e la zuppa di cozze che si può riscaldare al momento di servirla.
Nel frattempo che raffredda lo sformato di riso si può bruscare il pane ,tostare i pinoli, ammollare l’una passa e fare la crema con la ricotta, per poi  passare in padella le sarde, le quali si possono lavare e deliscare anche il giorno prima, per poi conservarle in frigo.

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Cena per 2: il cielo lo ha messo VAN GOGH

GNOCCHETTI ROSE’, INVOLTINI DI PESCE SPADA, TORTINO AL CIOCCOLATO E PEPERONCINO
 

Era una serata di fine settembre del 1888, intorno alle 22.30, Vincent Van Gogh era sulla riva del Rodano, nei pressi della cittadina francese di Arles. Aveva da poco finito di dipingere il paesaggio che si trovava a sud-ovest, una veduta del fiume con le luci del paese sullo sfondo, e all’improvviso decise di ruotare il cavalletto. Alle sue spalle, verso nord, si stagliava l’Orsa Maggiore, che scelse come soggetto per il cielo e che raffigurò sulla tela in due fasi, intervallate tra loro da una pausa di qualche decina di minuti. Il risultato finale fu Notte stellata sul Rodano, uno dei suoi capolavori. A svelare quei momenti del solitario lavoro dell’artista è stato un astrofisico italiano, Gianluca Masi, che studiando la disposizione delle stelle nel quadro è riuscito a ricostruire con straordinaria precisione la data e le fasi della sua realizzazione.
Per Vincent Van Gogh la pittura di notte fu una vera sfida che lo incuriosì a tal punto da spingerlo a riprodurre anche lo scintillio della luce artificiale dei lampioni, considerata una novità per il periodo, riflessa nelle acque del fiume. In tutti i suoi dipinti a tema notturno (Caffè Terrace di notte – La notte stellata), è evidente  l’importanza che egli attribuì a catturare i colori brillanti del cielo, della luna e delle stelle.
Nella pittura olandese c’è una lunga e radicata tradizione di scene al chiaro di luna, ma nessun artista aveva mai rappresentato così intensamente il senso di maestà e di mistero dell’universo. E poi in basso, in primo piano, si scorgono due innamorati che passeggiano sulle rive del fiume. Un appuntamento sotto una coltre di stelle stagliate nei mille blu del cielo, il profumo fresco della notte, il rumore dell’acqua che scorre, ingredienti di un piatto da consumare rigorosamente in due.
Notte stellata sul Rodano, non evoca afrodisiache prelibatezze, bensì un cibo semplice negli elementi,  sofisticato al palato e foriero di intriganti atmosfere.


GNOCCHETTI ROSE’

Ingredienti per due persone
250 g di patate vecchie a pasta gialla
60 g di farina (circa: dipende dall’acqua contenuta dalle patate)
1 uovo piccolo
50 g polpa di ricci
2 cucchiai di vino rosè
4 pomodorini, basilico
scorza di limone, zucchero di canna
olio e.v.o. q. b., sale e pepe 
Bollire le patate con la buccia e ancora calde sbucciarle e passarle allo schiacciapatate. Raccogliere il passato in  una ciotola, aggiungere la farina, l’uovo e un pizzico di sale, impastare e fare dei filoncini, da cui ricavare dei piccoli gnocchetti, passarli sui rebbi di una forchetta e tuffarli in acqua salata in ebollizione, insieme a dei fagiolini  fatti a piccoli pezzetti e messi a cuocere in precedenza  per qualche minuto. Quando gli gnocchi verranno a galla, scolarli e mantecarli in una padella con una salsina ottenuta  passando al mix polpa di ricci, vino rosè ed olio. In una piccola placca disporre dei pomodorini tagliati a metà e conditi con un pizzico di sale e di zucchero di canna, un filo d’olio e una grattata di scorza limone, mettere in forno a 150 ° per circa sette minuti. Decorare il piatto con i pomodorini passato al forno foglie di basilico ed una generosa spolverata di pepe.
Più veloce: acquistate una confezione di gnocchetti piccoli già pronti

INVOLTINI DI PESCE SPADA

Ingredienti per due persone
150 g pesce spada a fettine sottili
100 g mollica di pane in cassetta
50 g parmigiano grattugiato
300 g gamberetti freschi
1 arancia, 1 limone
alloro, basilico, prezzemolo
olio, sale e pepe
Fare delle fettine molto sottili con il pesce spada, metterle tra due fogli di carta forno e se è il caso batterle. Preparare un pesto mettendo nel bicchiere del mix:  basilico, prezzemolo , succo di limone, mollica di pane, olio, sale e pepe e dopo avere mixato aggiungere del parmigiano grattugiato. Portare ad ebollizione dell’acqua dove tuffare per qualche minuto i gamberetti, sgusciali e mischiali delicatamente al pesto, aggiustare di sale e pepe. Procedere facendo degli involtini con le fettine di pesce spada ed il  pesto con i gamberetti, steccali intervallando foglie di alloro. Passare lo stecco nella farina e in una padella con un filo d’olio fare dorare gli involtini, a mezza cottura sfumare con succo di arancia salare e pepare e fare finire di cuocere.

TORTINO AL CIOCCOLATO E PEPERONCINO

Ingredienti per due persone
80 g di cioccolato fondente a pezzetti
35 g di burro morbido a pezzetti
1 uovo
40 g di zucchero semolato
½ cucchiaino di polvere di peperoncino rosso, forte
15 g di moscato
cacao in polvere per decorare
Tritare il cioccolato a pezzettoni, unire il burro e in un pentolino sciogliere a bagnomaria e mettere da parte. Montare a neve l’albume e mettere da parte in frigorifero. In una ciotola versare il tuorlo e lo zucchero e montare con una frusta elettrica, incorporare il cioccolato fuso e mescolare dall’alto verso il basso con una leccapentole. Aggiungere al composto la polvere di peperoncino, il moscato e mescolare per qualche minuto, a questo punto incorporare l’albume montato a neve, amalgamando delicatamente dal basso verso l’alto. Foderare con carta forno bagnata e strizzata  due stampini, versare il composto e cuocere in forno a 180° per 15 minuti. A cottura ultimata spegnere il forno e lasciarli ancora all’interno per alcuni minuti. Sfornare fare raffreddare estrarre le tortine dagli stampini e cospargerli di polvere di cacao amaro.

 

LA SPESA
stampa la lista della spesa

TABELLA DI MARCIA

Per prima cosa mettete a lessare le patate, e meglio usarle fredde. Poi preparate gli involtini di pesce spada. Accendete il forno e mettete dentro i pomodorini per gli gnocchetti. Nel frattempo preparare il tortino al cioccolato. Togliete i pomodorini e infornate il tortino al cioccolato. Fate gli gnocchetti e preparate la salsa. Cucinate gli involtini di pesce spada e da ultimo gli gnocchetti.

A tutto pasto si può sorseggiare del vino rosè ghiacciato in cui per tempo si è messo in infusione un misto di cantalupo (melone) e pesca bianca, tagliati a cubetti, decorare il bicchiere con foglie di menta.

Cecilia

Guarda anche la scheda sui vini rosè

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Marc Chagall: Biancomangiare

L’arte, secondo Chagall, era uno stato d’animo che si manifestava  attraverso simboli soggettivi e non convenzionali è così che per chi ama cucinare, la cucina può diventare una terra di mezzo dedicata alla  libertà d’espressione. Imparando  ad accostare colori e sapori, immagini e profumi, si può intraprendere un simpatico  percorso sensoriale, un ipotetico giro per musei, concedendosi il lusso di… rimanere a cena!  Dopo Botticelli e Guttuso stavolta prenderemo un dolce con  Chagall e per il prossimo incontro d’eccezione ci diamo appuntamento a Settembre. 
Buona estate!
Leggero ed innamorato, timido e sognatore così è uscito dal pennello di Marc Chagall il giovane violinista che sembra eseguire le note di una serenata alla sua bella e invece il riferimento è alla sua  terra e alla condizione degli Ebrei nel mondo: una vita instabile come quella del musicista che deve suonare stando in equilibrio su un tetto. Marc Chagall pittore russo naturalizzato francese d’origine ebraica. I suoi dipinti sono ricchi di riferimenti alla sua infanzia e sono legati a un mondo fantastico, dove vige la logica delle favole e dove sono i colori, vivaci e brillanti, ad essere  utilizzati come mezzo per  comunicare felicità e ottimismo. Il mondo di Chagall era un caleidoscopio di colori, un universo di poesia,  intriso di una fantasia che richiama all’ingenuità infantile e alla fiaba. Ed è proprio rifacendomi ad una fiaba, che vi voglio raccontare di una ricetta, fatta di zucchero e latte, di mandorle e cioccolato, una nuvola di dolcezza dove ogni  bambino vorrebbe tuffarsi. 

BIANCOMANGIARE
ingredienti per 6 persone
150 gr amido
½ litro latte intero 
½ litro latte di mandorle
100 gr zucchero semolato
1 bacca di vaniglia
1 scorza di limone
mandorle  tostate
cioccolato fondente
cacao amaro

per le crespelle
ingredienti per circa 20 crespelle
 200 gr farina
3 uova
½ litro latte
olio d’oliva o burro

attrezzatura necessaria:
un padellino antiaderente di 16 cm
un pennello da cucina 

Iniziare la preparazione con le crespelle: aprire le uova in una terrina e lavorarle un poco con la frusta. Aggiungere poco alla volta, la farina setacciata alternata con  il latte per evitare i grumi. Mescolare fino ad ottenere una pastella perfettamente liscia ed omogenea. Farla riposare in frigo per circa un’ora.
Scaldare il padellino pennellarlo con pochissimo olio o burro, versarvi una piccola quantità di pastella e roteare rapidamente il padellino affinché la pastella si distribuisca uniformemente sul fondo formando un velo sottile. Fare asciugare la crespella a fuoco moderato, quando i bordi iniziano ad arricciarsi, rigirarla e farla asciugare dall’altra parte. Fare scivolare le crespelle sopra un piatto una sopra l’altra. Le crespelle così preparate possono conservarsi in frigo 5/6 giorni, oppure congelate, avendo cura di separarle l’una dall’altra con della carta forno.
In una pentola possibilmente antiaderente, a fuoco spento, sciogliere l’amido nei due tipi di latte, aggiungere la scorza del limone (solo il giallo) e la bacca di vaniglia, porre sul fornello e fare cuocere fino a quando si addensa, aggiungere lo zucchero, fare cuocere qualche altro minuto e togliere dal fuoco.
In una pirofila di ceramica, con il fondo leggermente bagnato, versare una parte di biancomangiare, sopra di esso fare uno strato di crespelle, uno strato di frutta secca tostata e macinata e uno strato di pezzi di cioccolato fondente. Ripetere l’operazione per tre o quattro strati, chiudere con la crema e uno strato uniforme di polvere di cacao amaro. Mettere in frigo per 5/6 ore  prima di servire.
Cecilia

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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