I diti in pasta
Sono finiti i tempi in cui la cucina non era “posto da bambini” e se qualcuno ne varcava la soglia, un urlo lo fulminava all’istante: “Fuori da qui” (dopo trent’anni sento ancora nelle orecchie la voce di Nana, indimenticabile custode del focolare di mia nonna). Oggi che la cucina home made imperversa e tutti si improvvisano chef, aprono blog per pubblicare le loro ricette, trasformano i loro salotti in ristoranti occasionali (vedi www.gnammo.it), ecco che ai fornelli si affaccia con gran soddisfazione una nuova categoria: i bambini. Non i piccoli adulti stile Master Chef junior, ma i piccoli piccoli che da poco parlano e gestiscono bene la propria manualità. Cuochetti dai tre agli otto anni che ultimamente, grazie all’intuizione di qualche fine conoscitore dell’infanzia, affollano corsi di cucina ad hoc in asili e ludoteche. La scoperta la facciamo all’Auditorium della capitale nell’ambito della manifestazione Taste of Roma (18-21 settembre). Qui, già dalla precedente edizione, i genitori intenzionati a gustarsi pranzi, cene o anche solo assaggi a cinque stelle, avevano la possibilità di lasciare i pargoli all’Area Kids, dove tra scivoli ed altalene, in un apposito stand venivano organizzati corsi di cucina per bambini. Promotrice e organizzatrice, Maria Teresa Esposito, giovane mamma di tre bimbi che già da due anni si è riaffacciata al mondo del lavoro grazie a quest’idea innovativa: aprire le porte della cucina ai più piccoli. Un’idea che decisamente funziona se anche i più scatenati (e parlo per esperienza personale), davanti alla possibilità di mettere “i diti in pasta” e creare qualche piatto tutto loro, si siedono e si impegnano. “I diti in pasta” (vedi l’omonima pagina facebook) è il nome dell’attività messa su da Maria Teresa partendo dalla propria esperienza quotidiana (“i miei figli adorano aiutarmi in cucina”) e avviata in una ludoteca del quartiere africano, a Roma. Enorme il successo dei corsi organizzati e oltre 40 le ricette realizzate con i bambini. Corsi che, come spiega la promotrice, non vogliono insegnare ai bambini a cucinare, ma solo accostarli in modo divertente e creativo al mondo del cibo, facendo imparare loro tante cose nuove. Naturalmente, in massima sicurezza. Una formula che funziona anche in occasione di feste e festeggiamenti (basta con i soliti animatori!) e da tener presente in vista dei lunghi pomeriggi invernali!
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