La cuoca (appassionata e coraggiosa) del Presidente
Non poteva mancare su Madama Ricetta, una recensione de “La cuoca del Presidente”, elegante commedia francese – uscita venerdì scorso in Italia – che racconta la storia rivisitata di Danièle Delpeuch, chef personale di Mitterand tra l”88 e il ’90. Il film, che dal punto di vista della trama non sviluppa appieno gli spunti di una vicenda originale e intrigante, risulta piacevole e ben congegnato sotto molteplici altri punti di vista. Catherine Frot, l’attrice che interpreta il personaggio di Daniéle (Hortense Laborie), è perfetta nel ruolo di donna combattiva e appassionata, senza fronzoli come la sua cucina. Catapultata da un giorno all’altro negli ambienti austeri dell’Eliseo, impara presto a tener testa alle invidie dello chef ufficiale e del suo staff (tutto maschile, naturalmente), alle inutili complicazioni di un cerimoniale ingessato, ai medici di Mitterand che mettono bocca su ogni pietanza dei suoi menu. E, al contempo, nelle rare occasioni di incontro, dopo averlo conquistato con le sue ricette, Hortense guadagna la stima del vecchio presidente, che per condividere con lei il piacere di una tartina al tartufo, accompagnata da un bicchiere di vino, scende nottetempo in cucina e si accomoda accanto ai fornelli. “Mi sa che le danno vita difficile, in questo periodo…anche a me!”, confessa in quell’occasione Mitterand alla sua cuoca con tono complice e paterno. Nella parte ambientata a Parigi, la pellicola comprende molte scene girate realmente all’Eliseo. Efficace il contrasto con la base artica, dove il film si apre e dove Hortense lavora per un anno – o meglio trova rifugio – dopo l’estenuante “esperienza presidenziale” da cui a sorpresa esce sconfitta. Lì, fuori dal mondo, è nuovamente a suo agio, amata e rispettata dai lavoratori (di nuovo, tutti uomini) cui allevia le giornate con pasti a cinque stelle. Le immagini delle pietanze, le inquadrature sui fornelli, l’attenzione ai dettagli della sublime arte culinaria di Hortense, sono il piatto forte del film, un vero e proprio inno al valore di una cucina vissuta con amore e coraggio.
Silvia Gusmano
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