L’odore di bruciato
L’odore di bruciato
La notizia che una cicca mal spenta in un ufficio della Camera ha generato un falso allarme incendio, allertando per qualche minuto i passeggiatori del Transatlantico e i pompieri di Palazzo, ha campeggiato per ore sull’home page di tutti i principali quotidiani. Per quale motivo? “Perché proprio laddove si fanno le leggi, tra cui il divieto di fumo nei luoghi pubblici, le leggi si violano” hanno scritto in molti con indignazione. Eppure c’è dell’altro. C’è che la puzza di bruciato forte, insistente e continua che dalle stanze del potere si propaga nel Paese, genera in tutti noi un continuo stato d’ansia. Forse fino a qualche tempo fa la notizia in questione non sarebbe nemmeno stata riportata, ma oggi si teme, da un momento all’altro, il divampare dell’incendio, l’attentato eclatante, l’andata in fumo della nostra democrazia. Oggi si vive perennemente sui carboni ardenti e neanche questa, ahinoi, è più una notizia. S.G.
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