Anellini alla norma
gli ingredienti
dosi per 4 persone
300g di anellini
2 melanzane,
400g di pelati,
50g di ricotta salata,
50g di parmigiano,
un bocconcino (125g di mozzarella),
un pizzico di zucchero,
scalogno, basilico, olio evo, sale.
Mondare e lavare le melanzane, tagliarle a cubetti piccoli, spolverarle di sale e lasciare a sgocciolare per mezz’ora, quindi friggerle in abbondante olio. Nel frattempo, far rosolare lo scalogno in poco olio, aggiungere la salsa di pomodoro e il pizzico di zucchero. Quando è pronta aggiungete il basilico e tre quarti delle melanzane fritte e regolate sale e pepe. Far cuocere per circa 9 minuti gli anelletti (nella confezione c’è scritto 13 ma dovete farli cuocere per i ¾ del tempo indicato, quindi se usate i sedanini controllate il tempo di cottura -qui ci vogliono gli anellini siciliani, adatti per i timballi. Se non riuscite a trovarli, potete sostituirli con un formato di pasta piccola come i sedanini-) scolarli e passarli per un attimo sotto l’acqua fredda, condirli con la salsa, unire la ricotta grattugiata, il bocconcino a dadini, sistemarli in una teglia da forno, mettere sopra le melanzane rimaste e spolverare di parmigiano. Mettere in forno per 20 minuti a 220°.
MadamaRicetta
“E’ una Norma!”
La Pasta alla norma è un piatto tipico della cucina siciliana, in particolare di quella catanese. Il suo nome trae origine, secondo la tradizione, da un elogio che il commediografo Nino Martoglio, nell’autunno del 1920, esternò durante un pranzo a casa dell’attore teatrale Janu Pandolfini. Si narra che assaggiata la famosa pasta con il pomodoro fresco, le melanzane fritte, il basilico e la ricotta salata, lo scrittore esclamasse soddisfatto: “E’ una Norma!”. Tale lusinga, indirizzata in quell’occasione alla creazione culinaria della signora Saridda Du’urso, cuoca e padrona di casa, non era nuova a Catania. Nei salotti bene della città, infatti, per esprimere sommo apprezzamento, si ricorreva già da tempo all’appellativo “Norma”, in onore naturalmente della celeberrima opera di Bellini. E oggi ci chiediamo cosa direbbe il grande compositore, catanese di nascita, dello strepitoso successo di questo strano caso di omonimia.
Alessandra
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