Un sano e giusto rapporto con il voto
Un sano e giusto rapporto con il voto
Ecco pronta la ricetta per un voto sano e giusto. Sano e giusto come deve essere il rapporto con il cibo, filo conduttore del nostro blog. E che ci azzecca il cibo con il voto? – direte -. Non voglio farvi un discorso retorico sull’importanza e la bellezza della democrazia. Non importa per chi votate e se andate alle urne perché siete arrabbiati, se è un voto contro o un voto a favore, purché andiate. E allora ecco la nostra Madama Ricetta: per vivere occorre mangiare e, in casi estremi, anche se il cibo fa schifo ci turiamo il naso e lo mandiamo giù: l’alimentazione non si può trascurare. Così è per la democrazia, senza è difficile vivere e se anche la rappresentanza non ci convince ci turiamo il naso -per ricordare Indro Montanelli- e votiamo il meno peggio, c’è sempre. Per avere un buon prodotto a tavola occorre cercarlo da rivenditori affidabili. Così è per i politici, teniamoci informati su chi sono e su cosa hanno fatto. La marca pubblicizzata non è una garanzia, non lasciamoci ingannare, è sempre meglio leggere l’etichetta e controllare ciò che c’è dentro gli alimenti. Così è per il voto: approfondiamo le nostre conoscenze, guardiamo i contenuti e i programmi dei partiti. Anche se non siamo cuoche o cuochi sopraffini con un po’ d’impegno riusciamo a fare buoni piatti per noi e per i nostri amici. E con un po’ d’informazione in più andremo alle urne, anche con il naso turato! Se non vi ha convinto il suggerimento di Montanelli ci riuscirà sicuramente il grande Roberto.
Ecco l’incipit del monologo di Benigni sulla costituzione: “Vi dico di amare la politica. La politica è la cosa più alta del pensiero umano la cosa più alta per costruire la vita insieme, per organizzarla e costruire la serenità e l’amore, e per avere la pace. Per tutto questo c’è solo la politica non c’è un’altra scienza, e chi se ne occupa lo sa. Non avere interesse per la politica e come non avere interesse per propria la vita e per quella dei tuoi figli. Disprezzare la politica è come disprezzare se stessi. E non bisogna confondere l’istituzione con chi la rappresenta anche se in quel momento ci son dei politici tremendi. Se un padre schiaffeggia il figlio dalla mattina alla sera, non è la paternità ad essere orribile, la paternità è una cosa meravigliosa, è quel padre che è orribile. Ci sono dei politici che non amiamo, ma non sono tutti uguali. Quando si dice i politici sono tutti uguali facciamo un favore ai cattivi, ai disonesti, agli stupidi. Votare è l’unico strumento che abbiamo, ma per arrivare al voto hanno sacrificato la loro vita milioni di persone, per dare a noi la possibilità di esprimerci, di dire ciò che desideriamo. E, vi ripeto, non sono tutti uguali, ce n’è sempre uno peggiore. Ognuno di noi porta il suo contributo, invisibile ma concreto, verso il bene o il male, verso il giusto o l’ingiusto. La cosa più terribile è chiamarsi fuori, anche se sbagli dai agli altri la possibilità di combattere, di dire: io non sono d’accordo. Se ti tiri fuori è come per Ponzio Pilato, vai in mano alla folla e la folla sceglie sempre Barabba!” guarda il video su youtube
Ivana Santomo
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